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CAMORRA, INCHIESTA SU DELITTI. PARLANO PENTITI. ALTRO ARRESTO PER SETOLA


CASERTA, 5 MAGGIO 2010 - Una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere, con l'accusa di omicidio, è stata notificata da agenti della squadra Mobile di Caserta e dai carabinieri di Castello di Cisterna, a Giuseppe Setola, capo dell'ala stragista del clan dei Casalesi, catturato dopo una lunga latitanza ed una serie di agguati mortali, tra cui la strage di immigrati a Castel Volturno (Caserta). Setola è ritenuto responsabile, insieme con Davide Granato, altro componente del gruppo di fuoco della fazione dei Casalesi, legata a Francesco Bidognetti, agli omicidi di Lorenzo Riccio, di 47 anni, di Giugliano (Napoli) e a Stanislao Cantelli, di 60 anni, di Casal di Principe. Lorenzo Riccio fu ucciso il 2 ottobre di due anni fa all'interno dell'agenzia di pompe funebri 'Russo', a Giugliano, dove lavorava come contabile. Obiettivo di Setola - secondo gli investigatori - erano i titolari dell'agenzia, Luciano e Sabatino Salvatore Russo, padre e figlio, gestori negli anni '90 dell'attività di pompe funebri anche a Parete e Trentola Ducenta, nell'agro aversano. I Russo denunciarono intimidazioni e richieste estorsive da parte dei Casalesi che controllavano quella zona, contribuendo all'arresto, nel dicembre del 1993 di Francesco Bidognetti, all'epoca titolare di una ditta di onoranze funebri, 'La Concordia s. r. l.' di Casal di Principe. Bidognetti, uno dei capi storici della cosca, a seguito della denuncia fu condannato a nove anni di reclusione. Tre giorni dopo, fu ucciso, in un circolo ricreativo di Casal di Principe, Stanislao Cantelli, zio materno dei fratelli Alfonso e Luigi Diana, di 42 e 40 anni, che avevano cominciato a collaborare con i magistrati della Dda partenopea. Setola è accusato di essere stato l'ideatore e l'esecutore materiale dei due omicidi, mentre Granato deve rispondere di favoreggiamento.

 
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