CASERTA, 8 APRILE 2010 - Cifre "surriscaldate della politica e in cerca di successi, da contabili che non conoscono la matematica, o da cronisti ubriachi": la difesa della famiglia Passarelli contesta i dati divulgati dagli inquirenti sui sequestri eseguiti dalle forze dell'ordine a partire dall'alba di stamani a danno del patrimonio del clan dei Casalesi. Per l'avvocato Giuseppe Garofalo il valore dei beni sequestrati non ammonterebbe a 700 milioni di euro, ma alla cifra ben pił modesta di 10 milioni. "La valutazione di 700 milioni di euro di beni sequestrati agli eredi Passarelli - si legge in un fax inviato all'Ansa - o é la conseguenza di una fantasia surriscaldata della politica in cerca di successi, o i contabili hanno un sistema di conti per cui 2 pił 2 non fa 4, ma 400, o i cronisti erano ubriachi alla lettura delle cifre". "Politici, contabili e cronisti, se vanno a leggere gli atti processuali - continua la nota - troveranno che il valore dei beni oggi sequestrati, secondo i periti del Tribunale durante le indagini preliminari, era intorno ai 20 miliardi delle vecchie lire". "Ad evitare il sospetto che i 700 miliardi di euro che si dice siano stati sequestrati alla malavita siano figli della stessa anomalia - conclude l'avvocato che si definisce "difensore storico" di Dante Pssarelli - non guasterebbe che alla vicenda si desse la misura che le spetta. Tutto il resto, compreso il presunto giallo della morte di Passarelli e le anomalie giudiziarie, sarą visto nella sede dovuta".