CASERTA, 30 MARZO 2010 - All'indomani delle elezioni regionali, la notizia delle dimissioni di Paola Servillo dalla carica di assessore alla cultura di Caserta ha provocato un sussulto nella classe dirigente del comune. Direttore artistico della rassegna «Settembre al Borgo», la Servillo era stata scelta dal sindaco Petteruti per colmare il vuoto di presenze tecniche nella giunta comunale. Come riporta «Il Mattino», l'esigenza di una politica culturale cittadina unitaria e capace di rilanciare l'interesse artistico del territorio aveva spinto infatti alcuni membri del consiglio (ma non tutti) a posare lo sguardo su Paola Servillo che aveva svolto un compito simile a Santa Maria Capua Vetere, sotto la reggenza Iodice. Ma le prime difficoltà si sono immediatamente palesate agli occhi dell'assessore alla cultura. La sua voglia di fare ha cozzato contro l'autonomia e indipendenza creativa che i direttori artistici del Comune e delle esposizioni hanno sempre manifestato e contro la specificità e ristrettezza dei loro ambiti di intervento. A questo si aggiunge la gestione del teatro comunale da parte di una società che limitava al minimo le ingerenze della giunta, una biblioteca chiusa da tempo e altri problemi difficilmente risolvibili a causa di problemi tecnici quali regolamentazione, tagli in bilancio, mancanza di fondi. E così, la lettera inviata dalla Servillo, che spiegando le sue dimissioni con «motivi personali» ha forse voluto nascondere un ineludibile contrasto sulle modalità di direzione della politica culturale, ha lasciato un vuoto nel consiglio comunale.