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AGENTE SI FINGE DONNA SU FACEBOOK PER CATTURARE RAPINATORE


PARMA - CASERTA, 3 MARZO 2010 - A tre mesi di distanza dal colpo da un milione di euro messo a segno nella gioielleria Barbieri di Parma, la squadra mobile della città emiliana ha chiuso il cerchio intorno ai due componenti della banda di rapinatori campani che ancora erano a piede libero. Si tratta di Ciro Oliva, 32 anni, e Vincenzo Sorio, 25, entrambi napoletani. Sorio, che si nascondeva in casa di parenti a Ponticelli, cittadina dell'hinterland napoletano, è stato catturato ieri dopo un periodo di latitanza. Il rapinatore è stato 'incastrato' mediante un artificio messo in atto su indicazione della squadra mobile di Parma dai colleghi del Commissariato di Afragola. Uno degli agenti, stando alla ricostruzione della polizia, si è finto donna avvenente su Facebook, il social network al quale lo stesso Sorio era iscritto. Nei panni di donna fatale l'agente è riuscito a contattare Sorio e ad appurare il luogo dove questi si nascondeva nel tentativo di sottrarsi alle ricerche delle forze dell'ordine che da più di un mese erano sulle sue tracce. Una volta individuato gli agenti del Commissariato di Afragola sono intervenuti per arrestare, a colpo sicuro, il latitante. Eseguito l'arresto i poliziotti hanno dovuto affrontare una situazione imprevista: i familiari e gli amici di Sorio hanno cercato di impedire il trasporto del latitante al carcere di Poggioreale, occupando insieme ad altra gente la strada dove sorge l'abitazione nella quale Sorio si nascondeva. Per risolvere la situazione è stato necessario chiedere aiuto alla 'squadra volanti' di Napoli che ha fatto intervenire alcuni equipaggi a Ponticelli. Per quanto riguarda Ciro Oliva, questi si era consegnato spontaneamente alle autorità di polizia dopo che il gip del tribunale di Parma, Maria Cristina Sarli, aveva spiccato mandato di cattura su richiesta del titolare dell'inchiesta sostituto Francesco Gigliotti. Per quanto riguarda invece gli altri tre componenti della banda, due rapinatori e un basista, erano stati catturati già nelle ore successive al colpo alla gioielleria Barbieri. Si tratta di Carmine Solimene, 30 anni, originario di Napoli, Daniele Guido Dolpino, casertano di 25 anni e di Antonio Fusco, originario di Caserta ma residente in provincia di Modena e proprio per questo basista della rapina che ha fruttato 17 chili di gioielli recuperati proprio in conseguenza dell'arresto dei primi tre componenti della banda. Solimente e Dolpino furono arrestati a poca distanza dal casello autostradale di Modena nel corso della caccia innescata dalla Questura di Parma nelle ore successive al colpo. I due sono finiti in manette dopo un inseguimento a folle velocità e dopo essere riusciti a forzare un posto di blocco. In quell'occasione fu recuperata interamente la refurtiva.

 
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