Un esposto contro la società
concessionaria della riscossione tributi a Napoli e a Caserta,
la Esaban, sarà presentato alla procura partenopea dagli
avvocati Angelo Pisani e Simone Forte, in relazione alla vicenda
delle cosiddette "cartelle pazze".
Da un paio di settimane migliaia di napoletani si sono visti
recapitare dall'Esaban cartelle esattoriali per multe che non
avrebbero pagato. In caso di mancato versamento della multa,
viene minacciato il fermo amministrativo del veicolo.
Molti cittadini ritengono che le cartelle siano sbagliate e
si presentano per fare ricorso all'Unità operativa ruoli e
ricorsi dei vigili urbani in via Tanucci. Davanti all'ufficio si
forma una lunga coda di persone, e sotto il sole l'esasperazione
dei cittadini finisce spesso in grida e litigi.
Per i due legali napoletani, le cartelle esattoriali della
Esaban sono spesso sbagliate perché non notificate
correttamente, oppure nulle, prescritte o già pagate. Inoltre
la minaccia del fermo amministrativo del veicolo è
inapplicabile: manca il regolamento di attuazione della legge
che lo prevede (decreto legislativo 193 del 2001).
"Solo l'Agenzia delle entrate potrebbe esercitare il fermo -
spiega l'avvocato Pisani -, ma al momento neanche questa può
farlo, perché c'é un vuoto normativo. L'affermazione che, in
caso di mancato pagamento della cartella, si procederà al fermo
amministrativo del veicolo, costituisce un'illegittima e
inaccettabile minaccia. La gente si spaventa e corre a pagare,
anche se magari non dovrebbe".
I due avvocati ritengono necessario un incontro fra
istituzioni e associazioni di cittadini per affrontare e
risolvere la questione. La Esaban è una società costituita nel
2002 dal Banco di Napoli per gestire le concessioni esattoriali
di Napoli e Caserta.
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