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IL RAPPER FABRI FIBRA ON AIR SU MTV: FOCUS SU PUGILI MARCIANISE


MARCIANISE (Caserta), 9 febbraio 2010 - Niente casting per cercare facce telegeniche o casi umani, ma solo "gente normale" che non siamo abituati a vedere in tv. Sono questi i protagonisti di 'In Italia', programma di approfondimento sul mondo giovanile che Mtv Italia ha affidato al rapper Fabrizio Traducci, in arte Fabri Fibra, al suo debutto televisivo. In onda tutti giovedì alle 21 a partire dal 18 febbraio con cinque puntate di un'ora, il musicista racconta fatti, avvenimenti, situazioni, malcostumi e bei costumi dell'Italia del nuovo millennio senza restrizioni e giri di parole, tra un campo nomadi di Roma e una palestra per pugili a Marcianise (Caserta). "La magia è che non c'è magia. Si vede un'Italia che in tv non passa". "La nostra - continua il rapper - è un'era orientata all'estremo, al cinema come in tv. I ragazzi su Internet trovano tutto, ma non sanno più cosa c'è". Fibra cerca invece di raccontare, con gli occhi stessi dei ragazzi, la realtà che li circonda, i loro progetti e le loro personali strategie di resistenza. Giovani "che si sentono in dovere di attuare una rivoluzione" personale, "perché si sono rotti del fatto che hanno tutto e non riescono più a scegliere". Alcuni hanno l'obiettivo di una vita al massimo, altri ambizioni più modeste, ma tutti non possono e vogliono smettere di lottare. "Io da piccolo pensavo che nel 2010, in Italia, avremmo tutti fatto parte di un unico Paese, di un'Italia nuova, piena di opportunità per i ragazzi, per gli stranieri, per chi come me ha sempre aspettato il suo momento" aggiunge Fibra. Da qui la curiosità di "capire" l'Italia in un viaggio da Nord a Sud. La prima puntata è dedicata a due ragazze rom, che hanno avviato un percorso di studio e lavoro, per non subire il destino a cui le obbliga la tradizione. Fibra si sposterà poi nella terra di 'Gomorra' e all'Aquila tra i giovani che hanno voluto tornare nella propria città dopo il sisma, per partecipare in qualche modo alla ricostruzione. Ci sarà anche la storia della Liberi Nantes, squadra di calcio del campionato di terza categoria fatta di rifugiati politici come l'afghano Saravan. L'ultima puntata ci porta in Sardegna, nel Sulcis, tra due minatori ventenni che sognano il mondo dello spettacolo: Jack vuole diventare modello e ha partecipato a The look of the Year, Giacomo vuole fare il cantante e ha tentato di entrare a XFactor. Un affresco di un'Italia che non vuole cambiare e che rimane intrappolata tra la tradizione della propria terra e gli stereotipi di una cultura televisiva dell'apparire.

 
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