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MOZZARELLA RIABILITATA: A STRASBURGO 500 PERSONE PER MEGA BUFFET

Tutti a mangiare mozzarella al Parlamento Europeo anche quei giornali stranieri che - inseguendo notizie distorte italiane - hanno fatto titoli ridicoli nell'ultimo caso dell'oro bianco
CASERTA, 254 GENNAIO 2010 (di Antonio Fiore dal Corriere del Mezzogiorno.it) — Fermo restando che la mozzarella di bufala campana non era «annacquata» (come erroneamente annunciato da molti organi d’informazion ma non dal nostro giornale), bensì «allungata» (con latte vaccino al posto di quello bufalino, in barba al disciplinare dop), adesso vanno annacquandosi le polemiche nate intorno allo scandalo. Primo fra tutti, si ammoscia lo scontro Z-Z, ovvero quello tra Luigi Zicarelli, preside della facoltà di Medicina e veterinaria della Federico II, e Luca Zaia, ministro delle politiche agricole. Alla notizia del commissariamento del Consorzio per la tutela della mozzarella di bufala da parte del ministro, Zicarelli si era detto infatti non positivamente colpito dalla coincidenza tra la nascita della mozzarella padana al Nord e l’inizio dei controlli a tappeto nei caseifici al Sud; per Zaia, ministro leghista della Repubblica in pole position per la poltrona di governatore del Veneto, quelle di Zicarelli erano insinuazioni «inopportune e fuorvianti», e invitava il professore napoletano a spiegare «dove avesse ravvisato comportamenti illegittimi», paventando in caso contrario di ricorrere al tribunale. Ieri da Zicarelli sono arrivate una precisazione («la mia frase va intesa come un richiamo ai produttori di mozarella campana che non capiscono che altri si stanno organizzando in maniera più corretta») e un plauso «alle forze ministeriali che hanno egregiamente supplito alle carenze della società che dovrebbe controllare più intensamente i prodotti del consorzio»; riconoscimento di cui Zaia ha immediatamente preso atto «con grande soddisfazione», augurandosi di poter incontrare Zicarelli «per un confronto serio e approfondito su una materia che ambedue consideriamo prioritaria nella’mbito dell’agroalimentare nazionale». Pace fatta, o almeno tregua, tra il ministro e il professore. Che però, a proposito della diffusione dei dati da parte del ministro, ribadisce: «Sarebbe stato opportuno attendere le controanalisi prima di screditare un settore che faticosamente si stava risollevando». E ora la mozzarella campana, anche «grazie» allo scandalo, si appresta a conquistare il palcoscenico — anzi il parlamento — europeo: la bianca regina delle tavole sarà infatti la protagonista di un dibattito e un’iniziativa che si terrà mercoledì 27 gennaio a Strasburgo. Ad illustrare quanto accadrà nella sala del Parlamento europeo, il promotore dell’iniziativa l’eurodeputato del Pdl Enzo Rivellini (diventato celebre per i suoi interventi in dialetto napoletano), il senatore Gennaro Coronella e il presidente della commissione Agricoltura della Camera, Paolo Russo. Circa 500 gli invitati per un dibattito che sarà, a differenza di altri appuntamenti europei, seguito con interesse fino alla fine: al termine, infatti, è prevista una degustazione di mozzarella di bufala dop. «Quanto accaduto — afferma da parte sua Paolo Russo, riferendosi alle adulterazioni scoperte — è un attacco duro al prodotto dovuto a talune incapacità di governance del Consorzio. È necessario — ha dichiarato il presidente della commissione garantire una tracciabilità assoluta e pertanto mettere in campo ogni iniziativa che consenta di sapere esattamente che cosa accade nei vari passaggi dalla mammella della bufala al consumatore». E a febbraio arriverà in aula alla Camera il provvedimento sull’etichettatura già approvato in Senato. Una legge, ha aggiunto il presidente Russo, in difesa di un settore che «non è stato dovutamente sostenuto dalla Regione Campania durante le numerose avversità che, nel corso degli anni, ha dovuto affrontare». In precedenza, invece, l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianfranco Nappi, aveva dichiarato che «occorre difendere e promuovere la mozzarella e l’eccellenza campana a fronte di chi, storpiandone il nome, alludendo ad essa con la sola forza economica e pubblicitaria, tende a invaderne scorrettamente lo spazio senza che il peraltro attento ministro Zaia muova un passo, dica o faccia qualcosa». La sensazione è che la prossima campagna elettorale si combatterà (anche) a colpi di mozzarelle.

 
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