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NUCLEARE E PROTESTE: CASERTA, SIT IN DEI VERDI DAVANTI A CENTRALE GARIGLIANO


CASERTA, 8 GENNAIO 2010 - Domani 9 gennaio i Verdi effettueranno un presidio davanti alla centrale nucleare del Garigliano, in provincia di Caserta, contro l'ipotesi della riapertura della centrale, considerata dagli ambientalisti la 'piccola Chernobyl italiana' per l'elevato numero di incidenti verificatisi nell'impianto anche dopo la sua chiusura. Lo annuncia in una nota la federazione nazionale dei Verdi, spiegando che insieme ai militanti sarà presente il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli. La centrale, spiegano i Verdi, è di tipo "reattore ad acqua bollente (BWR)" di 160 megaWatt, "un modello - sottolinea Giovanni La Magna - superato già nel periodo di sua realizzazione. Ma all'epoca si respirava l'ebbrezza del nucleare a tutti i costi per raggiungere le altre potenze mondiali. I lavori per la realizzazione della centrale nucleare del Garigliano iniziarono nel 1959 e finirono nel 1964 e già nel 1963 iniziò il primo di una lunga serie di incidenti e/o malfunzionamenti più o meno gravi. Gli incidenti di rilievo furono 18 fino al 1982, ma solo nel novembre del 1980 ci fu la prima segnalazione ufficiale ai Comuni limitrofi delle Province di Caserta e Latina di un incidente dovuto alle infiltrazioni di acqua di falda nei sotterranei della centrale dove si trovavano i contenitori di stoccaggio delle resine provenienti dal sistema di purificazione delle acque del reattore della centrale". "L'incidente - prosegue - provocò la fuoriuscita di ingenti quantità di materiale radioattivo, in particolare Cesio 137, Cesio 134 e cobalto 60. Qualche giorno dopo l'incidente si registrò la morte di 25 bufale che avevano pascolato in aree sommerse dal fiume e la moria di grossi pesci lungo il tratto di mare ove sfocia il fiume Garigliano". Il Wwf chiede alla Sogin "di rendere pubblici dei dati attuali sulla presenza delle scorie radioattive stoccate presso la centrale, che fino a qualche anno fa, quando appunto effettuammo la visita, erano ancora

 
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