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DETENUTO MUORE IN CARCERE AD AVERSA COME NEONATO: CON RIGURGITO


AVERSA (Caserta), 30 dicembre 2009 - Un detenuto è morto nell'ospedale psichiatrico giudiziario 'Filippo Saporito' di Aversa (Caserta). Si chiamava Pierpaolo Prandato, aveva 45 anni, e secondo la motivazione ufficiale è deceduto perché "soffocato da un rigurgito". Il decesso risale al 21 dicembre scorso, ma solo oggi se ne è avuta notizia, per volontà della famiglia. Lo rendono noto in un comunicato i Radicali Italiani, le associazioni Il detenuto ignoto, Antigone, A buon diritto e le redazione di Radio carcere e Ristretti orizzonti. Con questo nuovo decesso, scrivono, salgono a 175 i morti in carcetre in Italia dall'inizio anno, di cui 72 suicidi. Per accertare le cause del decesso, il magistrato ha disposto l'autopsia. Nella nota, viene riportata un commento da parte di Maria Bertilla, sorella minore del detenuto deceduto: "Lo sentivo per telefono ogni settimana - afferma la donna -. Avevamo deciso di andarlo a trovare a Natale, non avremmo mai immaginato una simile tragedia, anche perché sembrava aver recuperato, sia fisicamente che moralmente, se stesso". Pierpaolo Prandato, ricostruiscono nella nota le fonti, da piccolo aveva avuto due crisi cardiache piuttosto gravi che l'avevano privato per alcuni secondi di ossigeno al cervello, minando in parte la sua salute mentale. Era caduto nell'alcool e nella droga, una discesa negli abissi che ha avuto l'apice il 7 maggio 2008 quando, in un solo giorno, a San Bonifacio è riuscito a commettere 12 tra reati e illeciti amministrativi, fra i quali molestie sessuali a una donna. Al processo era stato giudicato non imputabile perché incapace di intendere e volere al momento dei fatti, e condannato a scontare quattro anni in un ospedale psichiatrico giudiziario.

 
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