CASTELVOLTURNO, 18 DICEMBRE 2009 - E' ferito nel suo orgoglio e ha deciso di lasciare il sindaco anticamorra di Castel Volturno (Caserta) Francesco Nuzzo: oggi ha presentato una lettera di dimissioni, accusando duramente il sottosegretario dei rifiuti Guido Bertolaso, che nei giorni scorsi ha avanzato al ministero dell'Interno una richiesta di scioglimento dell'amministrazione per inadempienza. "Ha attaccato me per coprire il suo fallimento, e ha delegittimato il mio impegno civile", dice Nuzzo. Magistrato a Brescia, in prima linea nella guerra alla criminalità organizzata, minacciato in passato dai clan, racconta che rifiutò a Setola in persona tangenti pretese proprio sul clamoroso affare dei rifiuti, Nuzzo si è sentito attaccato in modo "indegno". E non risparmia aspre critiche. "Rassegno le dimissioni dalla carica di sindaco - scrive -, poiché ho contrastato la camorra, il malaffare, le ingiustizie, ma non riesco a resistere allo Stato che offende la mia dignità. Sono costretto a lasciare per sdegnata protesta contro l'iniziativa del Sottosegretario Guido Bertolaso che, in base a una legge di assai dubbia costituzionalità, ha attivato la procedura per la mia rimozione, sul presupposto del mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti". Bertolaso "cerca di coprire il fallimento della struttura commissariale in questo settore, dopo aver propalato ai quattro venti che l'emergenza in Campania era finita, vantando rovinosi successi che hanno irrimediabilmente distrutto l'area di Taverna del Re nel comune di Giugliano, e quella di Ferrandelle nel comune di Santa Maria la Fossa". "Nel periodo di massima emergenza - racconta - proprio il comune di Castel Volturno era l'unico ad avere un territorio pulito, essendosi subito adeguato alle direttive tecniche e giuridiche provenienti dal Commissario straordinario. La cosa non sfuggi alla gente e i media parlarono di 'miracolo'". Nuzzo ricorda le sue battaglie: "Non ho esitato a mettere in gioco la mia stessa vita, per dimostrare che i cittadini di Castel Volturno e colui che li rappresenta non hanno paura né dei violenti né dei camorristi, che per troppo tempo hanno imposto i loro metodi di sopraffazione in danno delle persone oneste". Poi sottolinea le "enormi difficoltà" dovute alla presenza sul territorio "di una popolazione che, accanto a circa 25.000 cittadini iscritti nei registri dell'anagrafe, comprende oltre 15.000 extracomunitari clandestini e 20.000 domiciliati, vale a dire cittadini italiani che occupano i molti immobili abusivamente". Tutto questo si riflette sulla gestione dei rifiuti, "la cui quantità è per lo più triplicata rispetto a quella prodotta dai residenti censiti, e determina una spesa insostenibile, che ha portato le casse comunali sull'orlo del dissesto". Tutto sempre denunciato, insiste: "Le autorità di governo centrale hanno ricevuto notizie precise in proposito, richieste di aiuto "inascoltate". "Soprattutto di notte - continua - Castel Volturno diventa anche il terminale di scarico prescelto da molti delinquenti, non estranei a contiguità camorristiche, che abbandonano materiali di ogni genere e si disfano di ingombranti e inerti a 'costo zero'". Attacca poi il Consorzio unico di bacino al quale il Comune partecipa obbligatoriamente e che secondo Nuzzo non adempie alla proprie funzioni. "Ho mantenuto la parola data ai cittadini - conclude il sindaco - e mi allontano a fronte alta, ma ignoro se altri possano dire la stessa cosa, e non mi riferisco ai politici locali".