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SENTIRE COSENTINO AVREBBE SIGNIFICATO ARCHIVIARE: ECCO LA MEMORIA


CASERTA, 19 NOVEMBRE 2009 - Venticinque pagine per illustrare ai colleghi della giunta per le autorizzazioni della Camera le "fumose accuse", i "fumosi e non meglio specificati favori" elargiti in particolare al consorzio per i rifiuti Eco4, ma soprattutto per dire che il suo principale accusatore, l'imprenditore poi diventato collaboratore di giustizia, Gaetano Vassallo, nella ricostruzione che offre ai magistrati sbaglia dati e circostanze che riguardano la sua carriera politica. Nicola Cosentino ha depositato ieri, in audizione davanti alla giunta, la memoria difensiva legata alla richiesta di applicazione di misura cautelare avanzata dal gip per le indagini preliminari Raffaele Piccirillo, che lo accusa di concorso esterno in associazione di stampo mafioso. Nella premessa, Cosentino dice che dai magistrati napoletani c'e' stata una singolare gestione e interpretazione di dati persone e potere coercitivo". Ribadisce di essere stato "mediaticamente indagato" da una stampa, in particolare "quella piu' faziosa", attraverso la quale e' venuto a conoscenza dei vari passaggi dell'inchiesta, e di non aver visto un seguito alle sue richieste di ascolto. Un "fumus persecutionis" completato anche dalla "omessa o parziale valutazione delle note difensive" consegnate ai suoi legali in procura. Anche la sua richiesta di presentarsi davanti ai pm, avanzata "a seguito della pubblicazione di alcuni articoli di stampa" e' stata non considerata. Nei miei riguardi, continua cosentino "non si contesta nessun fatto illecito, ma si utilizzano una serie di episodi (frutto della fantasia di pregiudicati senza scrupoli) privi di riscontri probatori per costruire un percorso illecito completamente avulso dalla realta'". E il sottosegretario parla anche di "approssimazione" delle indagini dove "l'inconsistenza delle accuse" e' "priva di riscontro idoneo". In particolare Cosentino contesta a Vassallo la ricostruzione, in un verbale datato 1 aprile 2008 e in un altro del giugno di quello stesso anno, di aver potuto conoscerlo prima del 1992 e di averlo aiutato nelle elezioni su indicazioni del boss Francesco Bidognetti. "Innanzitutto, nel 1992, anno richiamato dal dichiarante il sottoscritto non partecipo' ad alcuna competizione elettorale". Vassallo poi, il 28 agosto 2008 precisa ai magistrati che la sua conoscenza di Cosentino risale agli anni '80, "quando lo stesso era appena uscito dall'allora Psdi. "Nel 1980, il sottoscritto non era assolutamente uscito dal Psdi. Nella sue file sara' candidato anche nel 1985 e 1990". Inoltre sia nel '90 che nel '95 raccogliera' rispettivamente 1800 voti di preferenza e 1816: "davvero non si riesce a comprendere - si legge nella memoria - il surplus elettorale apportato da siffatte forze occulte". Eletto alla Regione, ricostruisce Cosentino, rimane consigliere in carica 6-7 mesi per poi essere candidato alla Camera dei deputati nelle fila di Forza Italia, "si badi nel collegio di Piedimonte Matese - e non in quello di Casal di Principe, come qualcuno vorrebbe far credere - e ne esce vincitore; nel collegio di Casal di Principe in quella tornata elettorale, sara' eletto come deputato l'on. Italo Bocchino.

 
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