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CASERTA, TRAFFICO ILLEGALE DI FAUNA: INCHIESTA PROCURA S.MARIA C.V.


Blitz del nucleo investigativo antibracconaggio della polizia provinciale di Napoli nell'area di Giugliano e nel Parco regionale del Partenio, contro i bracconieri e gli uccellatori ma anche per tutelare i fagiani e le starne recentemente liberati dalla Provincia di Napoli nell'ambito del programma di ripopolamento faunistico. Il bilancio è di due bracconieri sorpresi a sparare a caccia chiusa, un uccellatore e trafficante di tordi e allodole denunciato, un gruppo di cacciatori sorpreso ad addestrare cani nel parco regionale del Partenio, subito dopo che nella zona circostante erano stati liberati dalla Provincia di Napoli fagiani e starne. Sono stati sequestrati due fucili e circa 45 munizioni da caccia, 200 metri di reti verticali, richiami elettromagnetici, dieci tordi bottacci e un'Upupa. Quello dei bracconieri è un piccolo esercito in azione, si sottolinea in una nota. Non solo "piombo in quantità industriale si abbatte a mezz'aria su quaglie, tortore, fringuelli, cardellini e altri piccoli uccelli del peso di appena 12 grammi", ma vengono utilizzati anche altri diffusi sistemi fuorilegge micidiali come le reti, gli archetti, le tagliole. La provincia di Napoli, con il litorale flegreo-domitiano, le zone del nolano e dell'acerrano, la penisola sorrentina e le isole del golfo partenopeo "fanno registrare un record negativo di casi di abbattimento e cattura di uccelli migratori". L'operazione contro l'uccellagione e i vasti traffici illegali di fauna selvatica, condotta dalla polizia provinciale di Napoli con perquisizioni e sequestri a Parete (Caserta), è stata coordinata dal Alessandro D'Alessio, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Migliaia di tordi, bottacci e sasselli, allodole, calandre, attirati dai registratori e dalla luce di potenti fari, sono catturati durante il passaggio migratorio nelle micidiali reti verticali tese un pò dappertutto. L'impianto di cattura è costituito da alcune centinaia di metri (di solito 200-300) di reti verticali posizionate nei frutteti, negli agrumeti e negli oliveti. Intorno potenti richiami acustici elettromagnetici o uccelli da richiamo vivi, tenuti in gabbie, usati per attirare i volatili. "La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato, come stabilisce l'art. 1 della legge 157/92 - sottolinea in una nota l'assessore alla polizia provinciale, Vincenzo Lombardi - Pertanto chiederò all'Avvocatura di far costituire la Provincia di Napoli come parte civile nei processi che si terranno nei confronti dei bracconieri denunciati".

 
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