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CASO COSENTINO: LE REAZIONI DEL GIORNO, PER PG NAPOLI ISPEZIONE NON COLLEGATA


COSENTINO: PG NAPOLI, REAZIONI ESAGERATE DA COLLEGHI PROCURA TANTO SDEGNO PER INTERVISTA GIUSTIFICA L'ATTENZIONE DEL MINISTRO

CASERTA 12 NOVEMBRE 2009 - "L'eventuale iniziativa del ministro della Giustizia relativa all'attivazione di un'ispezione all'interno degli uffici della Procura di Napoli non può in alcun modo essere collegata alla singolare e arbitraria interpretazione data, dall'esterno, alle parole da me utilizzate nel corso dell'intervista rilasciata il 15 ottobre scorso al Corriere del Mezzogiorno". Lo afferma Vincenzo Galgano, procuratore generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Napoli. "Un'intervista - continua Galgano - nella quale ho parlato dei magistrati in generale, formulando considerazioni come ritengo sia concesso fare a un procuratore generale in un Paese che per la libertà di opinione scende in piazza. Se poi i colleghi napoletani hanno avuto una reazione assolutamente incomprensibile, non è così strano che il ministro della Giustizia voglia vederci chiaro, e disponga pertanto un accertamento". "Un'indagine di questo genere - prosegue Galgano - era assolutamente lontana dalle mie intenzioni. E, lo ripeto ancora una volta, le mie parole non avrebbero mai potuto giustificare una tale iniziativa. Mi rendo conto però che certe reazioni esagerate, incontrollate e irragionevoli reazioni provenienti da coloro che gestiscono la cosiddetta protesta di alcuni sostituti procuratori di Napoli, possano giustificare un'indagine di questo tipo. E', insomma, inevitabile - conclude Galgano - che un ministro della Giustizia si domandi: perché queste reazioni esasperate? Qual è la vera ragione che le determina?".

COSENTINO: LANDOLFI, IN CAMPANIA PROTAGONISMO GIUDIZIARIO

ROMA, 12 NOVEMBRE 2009 - "In Campania sono inquisiti Bassolino, Mastella, Pecoraro Scanio, Bocchino e sono inquisito anch'io. O c'é un'epidemia o c'é un certo protagonismo giudiziario. Protagonismo che meriterebbe maggiore attenzione". Mario Landolfi, ex ministro e deputato del Pdl, chiede di riflettere su quanto sta avvenendo in Campania. Intervistato da Repubblica, Landolfi dice di non conoscere il pentito Gaetano Vassallo, che lo chiama in causa e assicura: "Ho già pronto il materiale con cui confuterò in maniera incontrovertibile deliri, farneticazioni e falsità di una mente alterata dalla cocaina". Intanto la sua regione si avvicina al voto amministrativo del 2010. Il sottosegretario Nicola Cosentino dovrebbe farsi da parte? "Cosentino rifletterà. Poi - spiega l'ex ministro - decideremo sul territorio. La scelta non è solo nella disponibilità dell'Interessato. I boatos su di lui erano noti, avevamo fiducia che fossero solo voci. Cosentino si diceva sicuro, non temeva nulla". E si dovrebbe dimettere da sottosegretario? "Non lo so, io non sono lui. Se Cosentino non si dimette evidentemente è certo di poter dimostrare la sua totale estraneità ".

COSENTINO, LASCIARE? PREMIER MI HA DETTO DI TENERE DURO

ROMA, 12 NOVEMBRE 2009 - "Non lascio né il posto di sottosegretario né la candidatura alla regione Campania. Devo tutto al presidente Berlusconi, come gli devono tutto coloro che ricoprono incarichi più o meno importanti". Nicola Cosentino non si tira indietro: in un'intervista al Giornale, il sottosegretario all'Economia assicura di non voler rinunciare alla corsa a palazzo Santa Lucia né al posto nel governo: "L'unico che può decidere sul mio futuro al governo e sulla Campania è solo il premier". Cosentino rivela di aver "sentito più volte" Berlusconi in questi giorni. Il contenuto delle conversazioni? "Mi ha detto di tenere duro: 'Stai su col morale, guarda che mi stanno facendo a Palermo e Milano, andiamo avanti'. E io vado avanti". Nessuna richiesta di farsi da parte, dunque? "No. Se me lo chiederà, lo farò". In questo momento però, sottolinea, la solidarietà del partito non è stata compatta. "Ho ricevuto tantissime telefonate. Mi ha sorpreso - osserva - che la Carfagna non sia riuscita a rintracciare il mio cellulare o il fisso della segreteria al ministero". Discorso analogo per Italo Bocchino, altro esponente regionale del partito. Cosentino punta il dito contro il Roma, giornale al vicecapogruppo della Camera: "Il Roma - dice - sembrava il Fatto di Travaglio ". A proposito dell'inchiesta, Cosentino lamenta il fatto di non essere stato ascoltato dai magistrati. "Ho presentato memorie - racconta - ho mandato gli avvocati a sollecitare audizioni, ogni mese, ogni settimana: niente". Infine, cosa si aspetta dalla Giunta per le autorizzazioni della Camera? "Che leggano le carte, la mia difesa è là dentro. La misura cautelare si riferisce a fatti lontani nel tempo, tutti smentibili perché già smentiti".

COSENTINO: DI PIETRO, DOVREBBE DIMETTERSI

CASERTA, 12 NOVEMBRE 2009 - "Cosentino dovrebbe dimettersi. Se non lo fa dimostra di non avere senso delle istituzioni". E' il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, a chiedere un passo indietro al sottosegretario dell'Economia accusato di collusioni con la camorra. "Cosentino - ha detto Di Pietro nel corso della trasmissione Anno Zero - sa che nel momento in cui lascia il Parlamento per lui si aprono le porte di Poggioreale".

COSENTINO: GRANATA (PDL), RIPETIAMO, CANDIDATURA INOPPORTUNA

ROMA, 12 NOVEMBRE 2009 - "Io mantengo la candidatura: l'ho detto a Berlusconi e lui ha preso atto". Così Nicola Cosentino, uscendo da Palazzo Grazioli, dove ha incontrato il presidente del Consiglio, a proposito della candidatura a governatore della Campania. E il Cavaliere cosa le ha detto? Gli e stato chiesto. "Ha preso atto e comunque non mi ha chiesto un passo indietro". "Noi manteniamo l'assoluta convinzione che sia del tutto incompatibile e a questo punto inopportuna la sua candidatura". Così Fabio Granata, vicepresidente della commissione Antimafia e deputato del Pdl, ai microfoni dell'agenzia radiofonica Econews, a proposito della notizia che il sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino ha confermato al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi la sua candidatura a governatore della Campania.

COSENTINO,FINI?CAPISCO SUE RAGIONI,MA LUI CAPISCA TERRITORIO

ROMA, 12 NOVEMBRE 2009 - "Capisco le ragioni di Gianfranco Fini: è giusto che lo faccia, ma lui deve tenere conto anche delle richieste che vengono dal territorio". Lo ha affermato Nicola Cosentino, al termine di un incontro con Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli, commentando le parole del presidente della Camera che aveva chiesto un passo indietro al sottosegretario dalla candidatura a governatore della Campania.

COSENTINO: SENATORI PDL, URGENTE ISPEZIONE A PROCURA NAPOLI

CASERTA, 12 NOVEMBRE 2009 - Trenta senatori del Pdl, tra cui Valentino, Saltamartini, Allegrini e Saro, hanno presentato oggi un'interrogazione urgente al ministro della Giustizia sollevando, analogamente a quanto hanno fatto i colleghi della Camera qualche giorno fa, il problema "del clima di preoccupante conflittualità che regna presso la procura della Repubblica di Napoli". "Gli interroganti - si legge in una nota - prendono spunto dalla ormai nota intervista del procuratore generale della Corte di Appello di Napoli, Vincenzo Galgano, al Corriere del Mezzogiorno, con la quale, l'alto magistrato, poneva pesanti interrogativi sulla gestione della Procura di Napoli, sulla professionalità e l'equilibrio di alcuni magistrati inquirenti, esprimendo giudizi poco lusinghieri sulla correttezza degli inquirenti". "I senatori - prosegue la nota - chiedono un'ispezione urgente alla Procura di Napoli e sollevano pesanti dubbi sulla corretta gestione di quell'ufficio chiedendo di conoscere anche se i criteri di assegnazione dei fascicoli giudiziari garantiscano l'equidistanza e l'indipendenza dei magistrati che procedono alle indagini". "Si chiedono, infine, se la protesta dei 72 magistrati di quella Procura al Csm possa di fatto rappresentare una sorta di 'intimidazione' a chi ha denunziato o voglia denunziare le notevoli e ben note disfunzioni della Procura di Napoli".

COSENTINO: PIGNATIELLO (PDCI), IMMORALE CHE RESTI AL GOVERNO

NAPOLI, 12 NOVEMBRE 2009 - "Per questo Governo tutto è lecito. E' vergognoso che a distanza di 48 ore dalla richiesta di arresto al sottosegretario Cosentino per collusione con il clan dei casalesi la maggioranza di Governo non abbia ancora proceduto a cacciarlo. Questo tentennamento getta un'ombra inquietante sull'intero Esecutivo. Solo nell'Italia di Berlusconi è tollerabile una cosa del genere". E' quanto afferma Alessandro Pignatiello, coordinatore della segreteria nazionale del PdCI.

COSENTINO: SODANO, EMERGE CLIMA TORBIDO E PATTO CONSOCIATIVO

NAPOLI, 12 NOVEMBRE 2009 - "Dall' ordinanza di arresto per Cosentino emerge un clima torbido e consociativo". E' quanto afferma in una nota Tommaso Sodano, responsabile nazionale ambiente del Prc. "Nei miei atti parlamentari - ricorda - ci sono le risposte alle vicende di queste ultime ore. Politica, camorra e rifiuti: un connubio letale sul quale i magistrati stanno facendo luce in queste ore con la vicenda Cosentino, ma che richiamano le denunce ai magistrati e gli atti da me prodotti in Parlamento sulla questione". "La lettura dell' ordinanza di arresto per l'onorevole Cosentino porta alla luce fatti, circostanze e persone che nella vicenda dell'emergenza rifiuti hanno avuto un ruolo di primo piano - afferma il capogruppo alla Provincia del Prc -. Emerge con chiarezza che avviene un patto scellerato tra esponenti del centrodestra che erano, negli anni dal 2001 al 2006, al Governo del Paese, e del centrosinistra campano che erano al governo regionale, per gestire settori importanti della filiera dei rifiuti: discariche e trasporti. In questa direzione si legge la vicenda dell'Impregeco, un carrozzone politico-clientelare, organizzato a tavolino con la spartizione degli incarichi e con l'affidamento in subappalto di alcuni servizi ad 'aziende amiche'". Nonostante il clamore scoppiato col caso Cosentino - è la tesi di Sodano - è amaro constatare come tali legami non siano affatto recenti. "La trasparenza ed il buon governo sono stati sacrificati dalla politica campana sull'altare di torbidi interessi. Quello che leggo oggi, senza presunzione, è scritto nelle mie innumerevoli denunce, fatte negli anni sia in Parlamento che in Procura, ed è doloroso verificare che gli stessi che dichiaravano che le mie accuse erano infondate rivestono ancora un ruolo di primo piano nelle istituzioni". "Basta andare a leggere - osserva - negli atti parlamentari per trovare le risposte alle vicende di queste ore. La realizzazione degli impianti, siano essi discariche o inceneritori, non sono avvenuti in Campania in funzione delle effettive esigenze o delle compatibilità ambientali, ma degli interessi della camorra e della malapolitica". Sodano invita ad allargare l'orizzonte fino al maxi processo di Napoli per comprendere appieno la portata delle indagini: "Va approfondito il rapporto tra camorra e Fibe: quello che avviene a Caserta è solo il tentativo della camorra di alzare il prezzo e di avere una quota nella realizzazione delle opere ma non c'é alcuna contrapposizione e la 'vicenda Cosentino' va letta insieme al maxi processo in corso a Napoli, che vede sul banco degli imputati Bassolino e la Fibe. C'é un'unica strategia che lega questi anni bui della recente storia della regione Campania e vede insieme camorra, settori deviati della pubblica amministrazione e il consociativismo di esponenti politici corrotti e collusi".

COSENTINO: IDV A PD-UDC, MOZIONE SFIDUCIA SE NO AD ARRESTO

ROMA, 12 NOVEMBRE 2009 - "Nicola Cosentino non può rimanere al suo posto di sottosegretario. Ho inviato una lettera a tutti i capigruppo dell'opposizione per presentare una mozione di sfiducia nel caso la Camera respinga la richiesta d'arresto". Lo afferma il capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera Massimo Donadi. "Il sottosegretario all'Economia - aggiunge Donadi - è accusato di reati gravissimi, di collusione con il clan dei Casalesi e la procura ha chiesto il suo arresto. Cosentino dovrebbe avere la dignità di dimettersi e il governo quella di rimuoverlo, invece nel centrodestra tutti fanno finta che non stia succedendo niente". "Il braccio di ferro - conclude il capogruppo Idv - sulla candidatura di Cosentino alla presidenza della Campania, infine, é stata una farsa. Un minuto dopo la sua eventuale elezione, infatti, Cosentino verrebbe arrestato, perché perderebbe l'immunità parlamentare" .

 
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