CASERTA, 5 NOVEMBRE 2009 - "Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere corre il rischio di perdere 7 unita' di personale amministrativo. Io mi auguro che qualcuno ci ripensi e capisca che Santa Maria e' come un 'forteapasc' in cui sono gia' entrati gli indiani". Cosi' il procuratore Corrado Lembo ai giornalisti, dopo una visita al Comando provinciale dei carabinieri di Caserta con i pm e il sostituto procuratore Luigi Gay per discutere dei meccanismi operativi tra magistrati e forze dell'ordine "che migliorino le investigazioni e diano sicurezza al cittadino". Il rischio, prosegue il capo dell'ufficio inquirente samaritano, e' un ridotto numero dei cancellieri nel tribunale dove si celebrano tutti i processi al clan dei Casalesi rallenti e vanifichi il lavoro di magistratura e forze dell'ordine, conseguenza di tagli ancora in itinere. "Noi lavoriamo con gli indiani alle costole - dice - abbiamo spinto tanto per informatizzare i dati e rendere piu' veloci le procedure di indagine, ma se ci viene tolto il personale che serve alla informatizzazione si crea un rallentamento. A Santa Maria ci sono 141 cancellieri in organico, in servizio ce ne sono 120. Con i tagli, l'oganico verra' ulteriormente ridotto". Lembo ha anche spiegato che l'11 novembre cerchera' di spiegare il problema al ministro della Giustizia Angelino Alfano la cui presenza e' prevista per l'inaugurazione del nuovo tribunale di Caserta. Nel 2009 sono aumentate le denunce nel casertano: "Riceviamo 50 mila notizie di reato all'anno", specifica Gai. Il distretto di Santa Maria Capua Vetere e' uno dei piu' grandi tribunali d'Italia. Si trova al decimo posto e come indice di produttivita' e' al terzo o quarto posto. "E' un distretto piu' grande di Bologna e Genova - conclude Lembo - quindi non capisco come si possano conciliare le promesse di fornitura di maggior organico e migliore informatizzazione, con la notizia dei
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