AVERSA (Caserta), 3 ottobre 2009 - Fu arrestato con l'accusa di tentata strage ed interruzione di pubblico servizio, per aver posto una bomba nel bagno dell'istituto tecnico commerciale "Gallo" di Aversa, nel 1996 ma l'altro giorno il Tribunale di S. Maria C.V. dopo 13 anni, ha dichiarato chiuso il processo per intervenuta prescrizione.
In questo modo si è chiuso il processo a carico di Nicola Rao, originario di Cesa che, all'epoca dei fatti, aveva 21 anni ed era uno studente dell'istituto con sede alla periferia della città normanna.
All'epoca Rao ebbe ad essere arrestato con queste pesanti accuse.
Secondo l'accusa questi, insieme ad alcuni minori, processati a parte, ed ad un altro maggiorenne, Salvatore Borzacchiello, anche questi di Cesa, aveva organizzato il tutto trasportando e facendo esplodere un ordigno il 17 marzo del 1996.
La bomba creò non pochi danni alla struttura appena realizzata, con grande spavento per alunni e corpo docente.
Rao, secondo gli investigatori, era colui il quale ebbe a trasportare con la propria auto la bomba confezionata dal cugino B.E., poi arrestato e richiuso nel centro di prima accoglienza di Napoli. B.E. ammise le sue responsabilità nell' attentato ma tentò di scagionare il cugino Nicola. Secondo le accuse la bomba fu fatta esplodere per evitare un compito in classe e per ottenere qualche giorno di vacanza. L' ordigno fu collocato nei bagni, al primo piano dell' edificio, provocando danni probabilmente superiori a quelli previsti. Le indagini portarono in breve tempo alla identificazione dei presunti responsabili. Polizia e carabinieri riuscirono, grazie anche alle testimonianze raccolte tra gli studenti, ad identificare i protagonisti del tentato attentato. Negli anni, però, il processo penale ha subito innumerevoli rinvii a causa del cambio dei giudici, dovendo spesso ripartire dall'inizio. Così al collegio presieduto dal giudice Magi, relatore della famosa sentenza Spartacus, venerdì scorso non è rimasto altro che prendere atto che oramai il tempo aveva fatto il suo corso e che la prescrizione era intervenuta. Di conseguenza il Tribunale ha emesso il relativo dispositivo dichiarando il non doversi procedere sia per Rao, difeso dagli avvocati Filippo Trofino ed Enzo Guida, sia per Borzacchiello.
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