Il 96% dei turisti in visita alla Reggia sarebbe disposto a prolungare la permanenza a Caserta se il territorio potesse offrire una serie di servizi ricettivi basso costo. E' uno dei dati che è emerso dal sondaggio svolto a Palazzo Reale dai 10 giovani "Agenti di sviluppo turistico", che hanno frequentato per due mesi uno stage in Provincia propedeutico alla redazione del Piano per l'Ospitalità Diffusa (Pod), presentato qualche giorno fa nella sede della Provincia di Caserta. Tra le domande formulate ai turisti, anche quella sulle motivazioni della mancata permanenza a Caserta. In questo caso un terzo degli intervistati lo ha spiegato con la "scarsa conoscenza delle attrattive del posto". Il Pod, voluto dal presidente della Provincia Riccardo Ventre, punta a valutare la disponibilità di case libere fruibili per le vacanze, per rendere più stanziale il flusso turistico di Palazzo Reale. "Pensiamo, ad esempio - ha sottolineato Ventre - alle scolaresche, ai ragazzi che frequentano gli ultimi anni del secondo ciclo di studi, non soltanto a quelli italiani, ma dell'intera Europa che si appresta ad allargarsi a 25 Paesi. Dovremo fare in modo, cittadini, istituzioni ed imprese, che il nostro patrimonio possa essere fruito dal maggior numero di visitatori possibile, garantendo il pernottamento a Caserta". Nel caso del Pod, i proprietari degli immobili, dopo un avviso pubblico, potranno offrire la loro disponibilità a concedere in locazione alla Provincia, per dieci anni, le strutture, allegando una perizia tecnica sullo stato di manutenzione, e il valore locativo di mercato. La parola poi passerà all'ufficio tecnico della Provincia che valuterà gli immobili da inserire nel Piano per procedere alla richiesta di finanziamento a valere sui fondi europei del POR Campania. Parte degli immobili saranno ristrutturati secondo la normativa di cui al DPR 503/96 (eliminazione delle barriere architettoniche). Le prime prenotazioni nelle strutture sono ipotizzate per marzo 2005. L'iniziativa riguarderà, in una prima fase, i 34 Comuni inseriti nei PIT denominati "Itinerari Culturali".