CASERTA, 17 SETTEMBRE 2009 - ''La strage di Castel Volturno di un anno fa e' stato sicuramente episodio nero, pero' e' stato anche un momento in cui lo Stato ha capito che doveva serrare le fila, che la partita si era fatta veramente dura; che bisognava restituire i colpi con la stessa energia''. Cosi' il comandante provinciale dei carabinieri di Caserta, colonnello Carmelo Burgio, parlando con i giornalisti sull'anniversaario della cosiddetta strage di S.Gennaro, nella quale un commando dei casalesi guidato da Giuseppe Setola uccise, in una sartoria, sei immigrati africani. ''Dall'eccidio dei sei immigrati - ha aggiunto Burgio, abbiamo avuto tanto sostegno, oltre a quello che gia' avevano. I rinforzi messi a nostra disposizione dall'autorita' centrale, sono stati fondamentali. Ci siamo riappropriati del controllo del territorio''. ''Le indagini - ha aggiunto il colonnello Burgio, che si appresta a lasciare il comando dei carabinieri di Caserta per raggiungere Kabul dove avra' responsabilita' nell'addestramento della polizia afghana - le stavamo gia' portando avanti, come dimostrano i risultati. La strage, pero', ci ha consentito di avere quelle ulteriori forze che ora ci permettono di dire che quel territorio e' sotto il nostro controllo''. ''I responsabili della strage sono tutti in carcere, i killer li abbiamo presi tutti e il gruppo di fuoco e' stato annichilito, come sono stati eliminati tutti coloro che facevano da fiancheggiatori - ha aggiunto il comandante - ci sono ancora delle attivita' che stiamo portando avanti, perche' la giustizia ha i suoi tempi, la partita non e'assolutamente conclusa ma sicuramente il periodo di Setola e company e' finito''. ''Non penso che quei personaggi possanoavere sconti di pena o uscire fuori, ne' penso che abbiano voglia di ricominciare quel tipo di strategia considerato quanto e' durata la loro permanenza in liberta'', ha concluso Burgio.
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