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CASERTA, CAMORRA E LAVORO: CAMPO DI LAVORO SU TERRENO CONFISCATO A BOSS ZAZA


CASTELVOLTURNO (Caserta, 31 luglio 2009) - I giovani del gruppo parrocchiale di Sesto Fiorentino e volontari di Parma e Reggio Emilia impegnati nel campo di lavoro di Libera "Le terre di Don Peppe Diana", avviato a Castel Volturno (Caserta )il 14 giugno scorso su terreni sottratti al boss della camorra napoletana Michele Zaza, hanno partecipato oggi a Casal di Principe alla raccolta delle pesche in un frutteto assegnato alla Cooperativa Eureka. Si tratta di un frutteto annesso ad altri terreni confiscati negli anni scorsi a Sebastiano Ferraro, ritenuto elemento di spicco dei casalesi e gestito dal Centro di Agricoltura sociale, che opera nella socializzazione e nell'inserimento lavorativo delle persone affette da disagi mentali. Si è trattato, ha spiegato Valerio Taglione, referente di "Libera", di "un momento significativo a conclusione di una settimana di attività svolta nella fattoria di Castel Volturno che, prima apparteneva a Zaza, morto per cause naturali in una clinica di Roma, mentre oggi è pronta ad accogliere la produzione della mozzarella della legalità con l'imminente nascita della cooperativa "Terre di Don Diana". Nell'ex tenuta di Zaza, dal 14 giugno scorso, gruppi di ragazzi provenienti da tutt'Italia, con grande spirito di sacrificio e profondo senso di responsabilità civile, ha aggiunto Taglione, stanno lavorando per migliorare le condizioni estetiche e strutturali del bene confiscato. Staccionate, orto biologico e murales sono solo alcuni dei risultati raggiunti dai volontari che in questa ultima settimana hanno avuto modo di parlare anche di legalità, camorra, ecomafie. Dall'incontro con Massimo Noviello, figlio dell'imprenditore Domenico, ucciso lo scorso anno dal gruppo stragista dei casalesi, capeggiato da Giuseppe Setola, per essersi opposto al racket, alla presentazione del libro "Ragazzi della terra di nessuno" di Gianni Solino; dalla visione del film "Biutiful cauntri", spaccato agghiacciante del degrado ambientale della Campania, al seminario sull'uso sociale dei beni confiscati, i volontari hanno potuto entrare, ha concluso l'esponente di Libera, nel cuore della realtà locale".

 
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