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INGEGNERE CASERTANO CONTESTA TEORIA GALILEO: SPUNTO DA TRASMISSIONE SUPERQUARK


CASERTA, 21 LUGLIO 2009 - Un ingegnere casertano, Carlo Santagata, socio della Società Italiana di Fisica (SIF), che lo scorso anno aveva messo in palio un premio da 25 mila dollari per chi sarebbe riuscito a sottoporre a verifica sperimentale alcune nuove formule di fisica quantistica, prende spunto da una recente trasmissione di Superquark (andata in onda su Rai Uno lo scorso 9 luglio a cura del fisico Paco Lanciano) per contestare la legge di caduta dei gravi formulata da Galileo Galilei. «A novembre del 1985 –spiega l’ingegnere orginario di Capua (Caserta) - la Liguori Editore di Napoli pubblicò un mio lavoro dal titolo Considerazioni sul Principio di Relatività Generale, con il quale facevo tra l’altro vedere che la Legge di caduta dei gravi formulata da Galileo Galilei circa 400 anni fa (secondo la quale, in assenza di aria, una piuma ed un carro armato, se lasciati cadere insieme da una certa altezza, raggiungerebbero il suolo contemporaneamente) non corrisponde al vero. E’ immediato giungere a questa conclusione secondo la quale il corpo più pesante raggiungerebbe il suolo prima della piuma in un tempuscolo, ancora oggi, di difficilissima determinazione sperimentale. E’ quanto si riesce a stabilire teoricamente e con formule ben precise in base alla Legge di Gravitazione Universale dell’insuperabile Newton il quale non se ne rese affatto conto (v. Sui Paradossi di Newton Longobardi Editore (2002) oppure www.carlosantagata.it On Newton’s Paradoxes)». Secondo l’ingegnere Santagata, «la Scienza Ufficiale, nonostante le più varie sollecitazioni, nascondendosi dietro un dito, si ostina a difendere la formulazione data da Galileo, anche perché essa costituisce uno dei postulati fondamentali della Relatività Generale e quindi, a tutto scapito del conseguente e massiccio progresso scientifico che sta dietro questo primo newtoniano risultato, nega questioni di inestimabile grandezza scientifica ed il motivo si intuisce facilmente». Nel 1986 in un convegno tenutosi a Palazzo Serra di Cassano (Napoli), il grande fisico italiano Tullio Regge convenne con me (vedi terza legge di Keplero che si deduce dalla teoria di Newton e che contiene le masse dei pianeti) che con Newton la legge di Galileo subisce una rilettura nel senso già detto ma, da buon difensore della Relatività Generale, egli sosteneva che l’effetto era così piccolo e tale da non inficiare la teoria di Einstein. Una questione che porta molto lontano e che l’ingegnere Santagata si riservia di approfondire con un articolo specifico che apparirà sul suo sito www.carlosantagata.it.

 
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