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GIOVANNELLI (COMMISSIONE AMBIENTE): "IN CAMPANIA RIFIUTI IN OGNI PERTUGIO"


Dire di no agli inceneritori è un' operazione di demagogia, non di ecologia. E' quanto afferma il senatore Fausto Giovannelli, capogruppo Ds in commissione ambiente, che oggi ha sorvolato in elicottero le province di Napoli e Caserta per fare il punto sulla situazione rifiuti. Giovannelli afferma che "sono state accumulate 2 milioni e 700 mila tonnellate di ecoballe, rifiuti a tutti gli effetti e non una soluzione. Il solo modo di gestire l'emergenza rifiuti in Campania è di avviare, nel medio periodo, un processo di concertazione interistituzionale e tra tutti i soggetti portatori di interessi, e nell'immediato di chiedere l'intervento del ministero e delle altre regioni". Giovannelli, raccontando del viaggio in elicottero, dice che i rifiuti "sono semplicemente dappertutto, in ogni pertugio. Non manca la raccolta differenziata, manca la raccolta tout court. In una situazione come questa, dire no agli inceneritori è un atto irresponsabile, non è fare ecologia, ma demagogia. Bisogna distinguere tra i provvedimenti necessari nell' immediato, per superare questo momento drammatico e provvedimenti utili nel medio e lungo periodo per evitare che il caso si ripresenti periodicamente. Nell'immediato è necessario l'intervento del governo e la solidarietà di altre regioni". Secondo Giovannelli "contestualmente occorre avviare quello che in gergo tecnico si chiama agenda 21 regionale per la Campania sul tema dei rifiuti, ovvero un largo processo di concertazione tra comuni, province, regione, associazioni, imprese, cittadini, per arrivare a scelte condivise anche riguardo agli inceneritori, scelte che superino l'ottica dell' 'ovunque ma non qui vicino', tipica di questi problemi". Il senatore diessino infine, chiede al ministro Matteoli di "cancellare dalla delega la norma che sancisce che il CDR, il combustibile da rifiuto che si accumula nelle cosiddette ecoballe, non sia più un rifiuto. Ci sono 2 milioni e 700 mila tonnellate di CDR ferme in Campania, che puzzano, percolano, sono rifiuti a tutti gli effetti. In Campania la produzione di CDR non appare oggi una soluzione, ma semmai costituisce un problema aggiuntivo nel processo di smaltimento. Se diventasse addirittura un "non rifiuto" sarebbe, come ha paventato in audizione il prefetto di Salerno, un ulteriore affare per la camorra. Il CDR in Campania sta diventando una metafora della fuga dalla responsabilità, è un equivoco, una balla ecologica. In Campania, accumulato in condizioni drammatiche in cumuli di ecoballe, è in sé una bomba ecologica. Se venisse classificato come un non rifiuto, questa bomba potrebbe esplodere ovunque, perché potrebbe essere trasportato, stoccato, bruciato senza regole e senza controlli in tutto il Paese".

 
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