PIEDIMONTE MATESE (Caserta, 26 giugno 2009) - Un articolo apparso sulla Gazzetta di Caserta il 12 giugno scorso, siglato MDP, provoca la rimozione dal servizio cimiteriale della dipendente del comune di Piedimonte Matese, Maddalena Della Paolera. Secondo il Segretario Generale del Comune, ovvero Rita Riccio - che ha spostato di incarico la Della Paolera dal cimitero all'anagrafe - con quella sigla in calce all'articolo (MDP) si identificherebbe la Della Paolera novella giornalista. Una sicurezza, quella del segretario generale, probabilmente sostenuta da prove concrete: la vicenda è finita in una interrogazione-denuncia al Prefetto di Caserta firmata da 4 consiglieri comunali tra cui il senatore Sarro. Ma cosa diceva quell'articolo? Sostanzialmente che l'amministrazione comunale retta dal sindaco Vincenzo Cappello aveva erogato 9000 euro per il concorso di bellezza Miss Cotonella con tappa a Piedimonte il 13 giugno scorso. Donna contro donna...per una passerella di donne. Di seguito l'esposto al Prefetto

A S.E. il PREFETTO di
CASERTA


I sottoscritti Sen. Carlo Sarro, Giovanni Ferrante, Mauro Martino, Nicola De Girolamo e Giacomo Cestaro, tutti consiglieri comunali del Comune di Piedimonte Matese, ai fini di questo atto domiciliati in Piedimonte Matese alla Via Gaetani, 22, c/o Segreteria Senatore Sarro;
PREMESSO
- che con nota prot.n. 11127 del 12 giugno 2009 il Segretario Generale del Comune di Piedimonte Matese, dr.ssa RITA RICCIO, chiedeva alla dipendente Maddalena Della Paolera di relazionare in merito ad un articolo apparso in data 12/06/2009 alla pagina 21 del quotidiano la “Gazzetta di Caserta”, concernente un concorso di bellezza da tenersi in Piedimonte Matese;
- che con il medesimo atto viene precisato che la richiesta trae origine dalla circostanza che il menzionato articolo risulta firmato con la sigla MDP e perciò solo ricondotto alla citata dipendente;
- che, in pari data, la dipendente in parola rispondeva di non essere tenuta a fornire alcun chiarimento, trattandosi di fatti del tutto estranei allo svolgimento dei compiti di servizio, non accaduti durante l’orario ovvero nel luogo di lavoro, e quindi sostanzialmente indifferenti;
- che pochi giorni dopo, senza che la nota di chiarimento avesse ricevuto riscontro alcuno da parte dell’Amm.ne, alla sig.ra Della Paolera è stata notificata la disposizione di servizio, prot.n. 11656 del 18 giugno 2009, con la quale la stessa, con decorrenza 29 giugno 2009, è stata rimossa dal Servizio Cimiteriale - di cui ha avuto a lungo la responsabilità - per essere trasferita all’Ufficio Anagrafe;
- che, a quanto è dato sapere, l’interessata, in data 19 giugno 2009, avrebbe provveduto a denunciare l’accaduto alla competente Autorità Giudiziaria, paventando di essere oggetto di una vera e propria azione persecutoria posta in essere a suo danno con il coinvolgimento attivo del Segretario Generale dell’Ente dott.ssa RICCIO;
RILEVATO
- che appare quanto meno singolare che il Segretario Generale richieda al dipendente di rendere giustificazioni in merito ad un articolo di stampa del quale, in via meramente presuntiva, viene ritenuto esserne l’autore;
- che, in modo altrettanto anomalo, a fronte del chiarimento fornito e della non sicura paternità dello scritto, l’atipico procedimento di accertamento si arresta, provvedendosi, però, a trasferire l’interessata che viene rimossa da un servizio retto per molti anni;
- che l’insieme dei fatti riferiti – anche in considerazione della loro successione cronologica - delinea uno scenario allarmante di condizionamento del personale, chiamato a rendere condotto di episodi estranei al contesto lavorativo e sostanziantisi, ove veritieri, in una legittima azione di critica a scelte politiche dell’Amm.ne;
- che il dipendente, prima “avvertito” con la richiesta di chiarimenti viene, successivamente, “punito” con un trasferimento improvviso ed immotivato, come “monito”, per tutto il personale a non discostarsi dall’indirizzo politico dell’Amm.ne;
- che, del resto, simili logiche non sono nuove all’operato del Sindaco Vincenzo Cappello che, già in data 11 novembre 2008, è stato condannato dalla competente Autorità Giudiziaria per condotta antisindacale, avendo riservato ad altro dipendente – politicamente non gradito – iniziative illegittime.
- Tanto premesso e considerato, i sottoscritti Consiglieri Comunali
CHIEDONO
al Signor Prefetto di intervenire per assicurare il ripristino della legalità violata, dovendosi garantire, anche ai dipendenti comunali, al pari di qualsiasi altro cittadino, la libera manifestazione del pensiero ed il diritto di critica, soprattutto politica.
Si chiede, altresì, che la gestione del personale, soprattutto da parte dei funzionari pubblici – ivi compreso il Segretario Comunale -, sia sottratta a logiche di condizionamento politico e non tracimi in comportamenti oggettivamente intimidatori.
Piedimonte Matese, 22/06/2009