CAPUA (Caserta, 25 giugno 2009) - Il Museo Campano, protagonista di un'articolata opera di restauro, riqualificazione architettonica, tecnologica e multimediale sulla scorta di un bando internazionale promosso dalla Provincia di Caserta, diventa il museo che vive.
La nuova identità visiva del museo in movimento sarà presentata giovedì, 25 giugno 2009, alle ore 17, nella Sala conferenze della sede museale, in Palazzo Antignano a Capua
Intervengono: il commissario straordinario della Provincia di Caserta, prefetto Biagio Giliberti, il sindaco di Capua Carmine Antropoli, l’amministratore dell’impresa Vincenzo Modugno srl che sta eseguendo i lavori di restauro e riqualificazione, Raffaele Modugno, il supervisore scientifico-archeologico, Antonio De Simone, il rappresentante di Collection Eventi srl di Bologna, Stefano Cavezzi, che ha predisposto il progetto di comunicazione.
Il Museo Campano – come si sa – è uno scrigno prezioso che custodisce tesori e testimonianze millenarie della civiltà non solo campana, ma del territorio italico e mediterraneo. E’ ubicato in una posizione geografica strategica: nel cuore della Campania Felix, nella parte antica di Capua, città famosa della Roma Imperiale, a “due passi” dal grande attrattore culturale della Reggia di Caserta. Elementi sui quali punta per assumere un ruolo significativo nella realtà culturale italiana e internazionale.
Il progetto, complessivamente, è molto ambizioso, perché non si limita ad un semplice intervento di restyling della struttura, ma contempla significativi interventi tesi – anche dal punto di vista funzionale e della fruizione – ad esaltare una dimensione multisensoriale di questo contenitore, per certi aspetti unico nel panorama museale nazionale e non solo.
Infatti, il bando internazionale della Provincia di Caserta, che è proprietaria dell’istituzione, prevede un importo di circa 5 milioni di euro, da destinare in parte appunto alla riqualificazione architettonica del palazzo Antignano e delle strutture adiacenti adibite a sede museale, ma anche al restauro di alcuni dei reperti archeologici che lo rendono unico (come le Madri) e, per la prima volta, infine, prevede la dotazione di un programma articolato e completo di catalogazione,
archiviazione informatica del patrimonio di reperti (monete, dipinti, sculture, terre cotte) nonché di un articolato piano di comunicazione e marketing.
Quest’ultimo, peraltro, prevedendo interventi sia a livello nazionale che estero, parte dalla creazione del nuovo logo, include un piano di griffe per il bookshop ed una linea merchandising dedicata ai visitatori di tutte le età. Ed anche un calendario di eventi ed iniziative, sia in avvicinamento, che in concomitanza con il “nuovo lancio” del museo, previsto per l’inizio dell’estate 2010.
In questo senso, peraltro, con l’occasione e a margine della conferenza stampa di giovedì prossimo, sono stati previsti già due significativi eventi. Il primo è racchiuso nel titolo: “La Città di Capua rende omaggio al suo museo”, si articola nella cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria alla professoressa Maria Bonghi Jovino, quale riconoscimento per la pluridecennale attività di studi del Museo Campano, ma vuole essere anche un omaggio al fondatore del complesso. Nella circostanza, infatti, sarà anche presentato il volume del professore Giuseppe Centore, storico direttore dell’istituzione, da titolo: “Gabriele Iannelli e il Museo Campano”, edito a cura della Fondazione Pier delle Vigne.
Il secondo evento, invece, è incentrato sulla mostra dal titolo “Gli ultimi uomini”, una monografia-reportage prodotto dalla casa editrice White Star di Milano-National Geographic, ed è un viaggio emozionante alla scoperta delle ultime civiltà preistoriche ancora esistenti negli angoli più remoti della terra. Mostra che introduce, in questo caso, il pay-off dell’intero progetto: vale a dire, “il museo che vive”, si muove e promuove attraverso il territorio. Una sorta di museo itinerante, che viaggia come “macchina del tempo attraverso i luoghi della memoria”, il Museo che “esce dal museo”. La mostra del National Geografhic è allestita, infatti, nella chiesa di Santa Placida del Museo Diocesano. L’inaugurazione è prevista alle 18,30.
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