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CINEMA: A RISCHIO IL "MASANIELLO" DEL REGISTA CASERTANO ANTONUCCI. AZIONI LEGALI


Le riprese sono iniziate il 9 giugno dello scorso anno, la post-produzione è stata avviata agli inizi di febbraio mentre l’uscita era prevista in primavera: per il momento, però, l’unica cosa certa del nuovo film del regista casertano Angelo Antonucci, dal titolo «Amore e Libertà, Masaniello» è la data dell’udienza davanti al tribunale civile di Roma: primo aprile 2004. Diciannove tra attori, consulenti e comparse della pellicola prodotta dalla «Factory» di Roma, hanno infatti avviato altrettante azioni giudiziarie contro la casa di produzione romana il cui amministratore è quel Amedeo Letizia (nativo di Casal di Principe ma da tempo residente a Roma) che spopolò qualche anno fa nel cast della serie tv Rai «I ragazzi del muretto». Tra i firmatari delle azioni giudiziarie, curate dall’avvocato Antonio Cassino del foro di Santa Maria Capua Vetere, c’è anche lo stesso Antonucci che con la sua «Sunday Film International» (sede in via Acquaviva a Caserta) ha co-prodotto il film assieme alla «Factory». I ricorrenti lamentano una serie di inadempienze contrattuali e soprattutto il mancato pagamento delle proprie spettanze tanto che la pellicola rischia di non arrivare nelle sale cinematografiche. Di tutto rispetto il cast del film (Anna Galiena, Gabriele Lavia, Anna Ammirati ed altri) che racconta le vicende di Tommaso Aniello d'Amalfi (detto Masaniello), il pescivendolo napoletano che nei primi giorni del luglio 1647 diede vita alla famosa rivolta contro il Duca D'Arcos, mandatario del Re Filippo IV di Spagna. Le prime scene del film, con un budget di quattro milioni di euro e con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, sono state girate nel Lazio nel giugno dello scorso anno mentre dagli inizi di febbraio la pellicola è in fase di montaggio e doppiaggio, congelata, però, dalla causa civile fissata davanti al Tribunale di Roma. Anche la sceneggiatura del film è di Antonucci: la storia, la cui realizzazione ha richiesto oltre 2000 comparse e più di 800 costumi di scena, come reso noto dalla produzione nel corso della conferenza stampa del luglio dello scorso anno, copre tutta la vicenda rivoluzionaria del giovane pescatore Masaniello non dimenticando però il suo appassionato amore per la moglie Bernardina e sottolineando la modernità di quel sogno di equità che muove, allora come oggi, i popoli del mondo. Un personaggio che Antonucci ha cominciato ad amare durante i suoi anni di studio universitari.

 
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