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EMERGENZA RIFIUTI: LA FALLIMENTARE GESTIONE DI BASSOLINO


"Registriamo con soddisfazione con il prefetto Catenacci una positiva inversione di tendenza nei rapporti tra il commissariato di Governo per l'emergenza rifiuti e questa Commissione consiliare". Così il presidente della Commissione territorio e ambiente del Consiglio regionale Raffaele Petrone ha commentato l'audizione tenuta il 18 marzo dall'organismo consiliare con il commissario straordinario per l'emergenza rifiuti. Nello stigmatizzare "l'ennesima assenza dell'assessore all'ambiente De Flaviis", l'esponente di Rifondazione comunista ha, infatti, espresso plauso "alla disponibilità di Catenacci a confrontarsi con la Commissione, contrariamente a quanto avvenuto con il precedente commissariamento, quasi sempre assente seppur ripetutamente invitato alle audizioni". Sulla problematica dell'emergenza rifiuti nell'area casertana, i sindaci dei Comuni hanno evidenziato il disastro ambientale in cui versa la provincia di Caserta, motivo per il quale il primo cittadino di Santa Maria La Fossa Bartolomeo Abbate ha chiesto ai responsabili dell'Arpac, presenti alla audizione, "di fornire i dati relativi al monitoraggio periodico sulla discarica di Parco Saurino per attivare i controlli sulla correttezza delle operazioni". A questo proposito il direttore generale dell'Arpac, Antonio Tosi, ha offerto la disponibilità dell'Agenzia regionale per l'ambiente "ad un ulteriore monitoraggio per Santa Maria La Fossa" e ha ricordato che "sul territorio casertano, in particolare nell'area centro sud, vengono compiute periodicamente operazioni di monitoraggio, analisi e accompagnamento per far fronte all'inquinamento ambientale. Sulla questione diossina - ha spiegato Tosi - i tempi lunghi delle indagini non ci hanno consentito di individuarne le cause". Affermazione che ha suscitato le critiche del consigliere dei Comunisti italiani Francesco Specchio, che ha definito "inutili" le operazioni compiute dall'Arpac "che, a più di un anno dall'emersione dell'inquinamento da diossina non è stata in grado di individuarne le cause" e ha denunciato che "nell'area casertana la situazione diossina è del tutto fuori controllo, rappresenta il livello più alto di inquinamento in Europa, perché, nonostante l'insediamento di una task force regionale composta dagli assessori all'ambiente, all'agricoltura e alla sanità, non siamo in grado di valutare l'impatto ambientale in maniera attendibile sul piano tecnico scientifico, limitandosi l'Arpac, e le tante società miste regionali delegate, a semplici pareri, che determinano una sovrapposizione di competenze e l'assoluta inattendibilità dei dati rilevati, a tutto danno della salute pubblica". Il consigliere di Fi Giuseppe Sagliocco, segretario della Commissione, ha denunciato, insieme con i sindaci dei Comuni della zona, "la gravissima situazione ambientale nella quale versa l'area casertana e che si tende ad aggravare ulteriormente scaricando su di essa tutto il peso dell'emergenza rifiuti"; a questo proposito il suo collega di gruppo Pietropaolo Ferraiuolo ha illustrato a Catenacci e alla Commissione gli esiti di "uno studio condotto dai medici di base, dei quali faccio parte, su 25 mila pazienti dell'area casertana, che ha rivelato una percentuale del 21 per mille di incidenza tumorale". "Il quadro delineato dai sindaci è molto grave - ha concluso il componente della commissione Domenico Porfidia (Udc) - motivo per il quale occorre mettere insieme tutte le energie, fare il punto sulla situazione di emergenza e venirne fuori una volta per tutte, tenendo conto che il commissariamento Bassolino ha prodotto solo fallimenti e che occorre lavorare tutti insieme con Catenacci per rientrare nella gestione ordinaria".

 
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