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*L'EDITORIALE: TRUFFE SANITA' IN CAMPANIA: UN POPOLO DI FALSI INVALIDI*

A Napoli il 4% della popolazione è invalida, tiene famiglia e… pensione. Circa 400 mila le pratiche sospette. Partono i controlli degli ispettori dell’Inps. I casi più eclatanti scoperti finora. La centralinista che non sente – Il “non” vedente che sorpassa in auto. Il paraplegico era un maratoneta. A Napoli una intera famiglia di 20 persone tutte con l’invalidità e l’accompagnamento. Dischetti falsi di handicappati per parcheggiare. Un disabile con porto d’armi. Risulta senza mani ma… guida un camion. A Caserta i veri invalidi debbono aspettare tre anni per avere una risposta.


NAPOLI - (di Ferdinando Terlizzi) - Parte tra non molto un piano straordinario dell’Inps per monitorare, in tutte le province, un controllo incrociato sulle pensioni di invalidità. Quelle che hanno già attirato l’attenzione degli ispettori sono le province della Campania e tutte quelle della Sardegna. Ma non si escludono controlli in Puglia, Calabria e Sicilia dove le percentuali sono molto alte. Ma sono i casi come quelli che vi racconteremo che fanno schizzare l’ago dei controlli e sono anche quelli che, purtroppo, danneggiano anche chi veramente è malato e non riesce ad avere il trattamento pensionistico. A Milano – ma non solo a Milano – parcheggiare è una impresa e per trovare un posto riservato agli handicappati 50 persone sono state denunciate all’AG per aver falsificato il permesso degli invalidi. E’ a Castrovillari, in Provincia di Cosenza, che il grande classico del falso ha superato se stesso. La Finanza ha scoperto, il direttore dell’Inps che, notte tempo entrava negli uffici sabotando le liste degli invalidi “aventi diritto”. Il direttore inoltrava pratiche fasulle a Roma riuscendo poi a girare le indennità concesse sul proprio conto corrente. Risultava cieco al 100% ma frequentava regolarmente il poligono di tiro. L’anomalia è balzata subito ( è il proprio il caso di dirlo ) agli occhi dei finanzieri che non ci hanno messo molto a capire che quello era un truffatore. L’uomo, pensionato, 67 anni, residente a Bologna, da 20 anni riceveva regolarmente l’indennità di accompagnamento. Sul certificato medico c’era scritto che era in grado di distinguere solo “ombre”. Sì, quelle della sagoma del poligono di tiro. A Cagliari è stata scoperta una montagna di falsi certificati medici. Attestanti le patologie più variegate: dalla depressione all’artrosi, dalla tachicardia ai problemi respiratori. In realtà erano tutte malattie immaginarie che però si trasformavano, grazie alle firme di medici compiacenti, in una valanga di indennità pagata dall’Inps dopo il “sì” della Commissione invalidi. La GdF ha denunciato 20 persone tutte in “cura” in note località di vacanza. Un cinquantenne di Locorotondo in provincia di Bari, risultava “cieco” e con una grave forma di artrosi inibenti l’uso degli arti superiori. Insomma non vedeva e non poteva usare mani. Questo in teoria. In pratica, invece, la situazione era ben diversa. L’uomo gestiva infatti un negozio all’ingrosso di giardinaggio e guidava regolarmente il camion con il quale caricava e scaricava la merce. Per anni ha preso l’indennità di accompagnamento. Un’organizzazione quasi di tipo militare. Ognuno, a Palermo, aveva il suo compito da svolgere con cura. A cominciare dallo “spicciafaccende” che aveva il ruolo di contattare gli aspiranti falsi invalidi. In cambio di 5 mila euro a pratica le stesse venivano “accomodate” all’Inps, nelle Asl e … perfino in Prefettura. Risultato? Una donna che lavorava come centralinista ha ottenuto un indennizzo di 500 euro al mese per “grave deficit uditivo”. A Perugia un signore era stata assunto in “quota” categoria protetta, quella cioè riservata agli invali. Il suo certificato medico attestava la “totale cecità dell’occhio destro e la parziale cecità di quello sinistro”. Peccato che ogni volta che usciva dall’ufficio il “quasi cieco” non tornava a casa col bastone bianco ma si metteva al volante della sua bella spider BMW. Quando, fermato dalla polizia per un sorpasso azzardato, gli increduli agenti gli hanno chiesto spiegazioni lui ha risposto: “Sono andato a Lourdes, ho avuto un miracolo!”. A La Spazia un “invalido totale” con pensione di accompagnamento per cecità totale è stato denunciato perché sfrecciava a tutta velocità con la sua Ape. Ha percepito per 40 anni la pensione. A Roma un paraplegico faceva addirittura le maratone. Il suo certificato medico era chiaro “paralisi degli arti inferiori”. Ha presentato una domanda attestando la impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore. Per sette anni – prima che venisse scoperto – tra una gara ed un’altra ha incassato 500 euro al mese. Ma il colmo è stato raggiunto a Napoli. Una famiglia davvero “sfortunata”: in casa sono in 20 ma neppure uno era abile al lavoro. Anzi, a ben guardare, un lavoro ce l’avevano: produrre falsi invalidi. Con questo sistema la famiglia ha campato benissimo per vari anni raggranellando più di duemila euro al mese. Il tutto grazie alle false attestazioni mediche ( pare si trattasse di un medico del PD che aspirava a fare il deputato nella lista di Bassolino ) che dichiaravano inabili marito, moglie, i loro tre figli, le due nuore, il genero, le due zie del capofamiglia e la madre dello stesso. (15 marzo 2009)

 
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