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MAZZETTE ALL'OBITORIO DI CASERTA: AI DOMICILIARI INFERMIERI E VECCHIONE


SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta) – A distanza di cinque giorni dagli arresti dell’operazione «Thanatos» eseguita dai carabinieri di Caserta nei confronti di 22 persone, ieri il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Antonio Baldassarre, ha depositato il primo provvedimento di convalida. All’esito degli interrogatori, hanno ottenuto gli arresti domiciliari l’imprenditrice Matilde Vecchione (in un'abitazione di Castellamare di Stabia) e gli infermieri Domenico De Marco e Antonio Cammarota. Obbligo di dimora per Giuseppe Parillo (dipendente della Last Travel), Andrea Vecchione, i fratelli Cerreto e i fratelli Francesco e Paolo Conte. Convalidati, invece, gli arresti per gli imprenditori Domenico, Giovanni ed Edoardo Scalera della Last Travel; dell’amministratore di quest’ultima Pasquale Sagliano, e per gli imprenditori Enrico Imparato, Gennaro Trombetta, Luciano Conte e per l’infermiere Antonio Chianese. Nei prossimi giorni si deciderà anche per gli indagati agli arresti domiciliari in attesa delle udienze che, parallelamente, verranno fissate davanti al Tribunale della Libertà. L’inchiesta, nata per caso da una serie di intercettazioni telefoniche e poi supportata dalla denuncia di un imprenditore del settore delle pompe funebri, avrebbe accertato un giro di mazzette all’obitorio di Caserta. Dai 50 ai 200 euro a salma per un guadagno medio di circa 6mila euro al mese. Questo, secondo l’accusa, quanto guadagnato dai componenti di una vera e propria associazione per delinquere che gestiva il controllo delle persone decedute: salme da veicolare dall’obitorio dell’ospedale di Caserta, alle imprese «amiche» per accaparrarsi il funerale in alcune aree della provincia di Caserta e di Napoli. (31 gennaio 2009)

 
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