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CLAN CASALESI: SEQUESTRATI BENI PER DUE MILIONI DI EURO


Si attesta sui due milioni di euro il valore dei beni sequestrati in provincia di Caserta dalla Direzione investigativa antimafia di Napoli, su proposta del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a tre persone ritenute appartenenti al clan camorristico dei Casalesi, che fa capo al boss Francesco Schiavone, detto Sandokan. Gli agenti della Dia hanno sequestrato appartamenti e terreni oltre ad alcune aziende operanti nel settore del commercio alimentare al dettaglio e del trasporto merci. Per le tre persone destinatarie del provvedimento di sequestro è stata richiesta anche la sorveglianza speciale. In particolare, i beni sequestrati dalla Dia appartengono a tre persone, Giuseppe Cantile, di 32 anni di Aversa (Caserta), Giuseppe Iavarazzo di 34 anni e Pasquale Tavoletta di 32 anni, entrambi di Villa Literno (Caserta) ritenuti dagli investigatori affiliati al clan dei Casalesi facente capo al noto boss Francesco Schiavone detto "Sandokan". A Cantile sono stati sequestrati un immobile realizzato su due livelli ed un terreno ad Aversa ed un appartamento a Melito (Napoli); a Iavarazzo è stato posto sotto sequestro il patrimonio aziendale, mobiliare ed immobiliare della ditta individuale con sede a Villa Literno; mentre a Tavoletta sono stati sequestrati una serie di esercizi commerciali e una ditta di autotrasporto di Villa Literno. Per Cantile, Iavarazzo e Tavoletta, inoltre, è stata richiesta la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Negli ultimi mesi da parte del personale della Dia di Napoli sono stati posti sotto sequestro mobili ed immobili per un valore complessivo di 13.385.000 euro in esecuzione di 16 provvedimenti di sequestro emessi dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Destinatari dei provvedimenti sono stati appartenenti a famiglie criminose operanti del Casertano ed in particolare appartenenti al clan dei Casalesi.

 
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