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FORMIA: FAMIGLIA BARDELLINO CHIEDE ALLOGGIO DOPO CONFISCA


FORMIA (Latina) Dovra' lasciare la villa bunker che si era costruito a Formia prima di Natale. Ma, dice lui, e' senza casa e senza un lavoro 'povero e indigente' tanto da arrivare a chidere al Comune di Formia di dargli 'una occupazione e una casa popolare'. Ernesto Bardellino, capostipite della nota famiglia di San Cipriano D'Aversa (Caserta) uscita vittoriosa dalla guerra di camorra contro la Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo, ha affidato a una lettera aperta la sua richiesta di aiuto. La villa cosi' come tutti i beni di famiglia per un valore complessivo di 12 milioni di euro, sono stati confiscati per effetto della sentenza della Cassazione come epilogo dell'iter di sequestro iniziato nel 2005 con l'operazione 'Bonifica' portata a termine dal Ros dei carabinieri. Una lunga storia giudiziaria quella dei Bardellino che, dopo essersi trasferiti a Formia, sono stati oggetto delle attenzioni delle forze dell'ordine in piu' occasioni. Come quando nel 2005 il figlio di Ernesto, Angelo Bardellino venne arrestato per estorsione a una cooperativa e per una storia di voti di scambio nell'ambito dell'operazione 'Formia connection' Ernesto Bardellino, pero', ora chiede aiuto: "Sono stanco di essere chiamato camorrista - scrive nella lettera -, sono fermamente contrario a ogni tipo di violenza". La lettera, affidata all'avvocato di famiglia Pasquale Cardillo Cupo, parla della decisione di ricorrere contro la confisca dei suoi beni anche alla 'Corte di giustizia europea'. "Grazie ai miei valori cristiani - spiega ancora Ernesto Bardellino - mi sono dedicato allo studio e al lavoro edile che, col tempo sarebbe divenuto la mia professione", secondo lui i beni che gli sono stati confiscati sono "il frutto del sudore della mia fronte realizzati nonostante le persecuzioni e le gratuite cattiverie che da anni siamo costretti a subire unicamente a causa del nostro cognome". Bardellino ha dato mandato al suo legale di riproporre una rivalutazione della documentazione relativa alle sue vicende giudiziarie con "elementi nuovi, mai valutati prima". Nel frattempo arriva l'appello alle autorita' locali: "Chiedo un alloggio popolare, anche umile che possa darmi la possibilita' di sopravvivere in un momento di indigenza". (9 dicembre 2008-14:43)

 
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