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ACCATTONAGGIO A CASERTA: ROM FA RICORSO, PER CASSAZIONE PART-TIME NON GRAVE


ROMA - Il baby accattonaggio? Se praticato part time e' meno grave. Lo rileva la Cassazione sostenendo che l'impiego di minori da parte degli adulti nella richiesta di elemosina se ridotto ad uno spazio breve della giornata non rientra nel reato di riduzione in schiavitu' ma soltanto di maltrattamento in famiglia. Scrive testualmente la quinta Sezione penale nella sentenza 44516 che l'adulto che sia dedito "alla mendicita' per le necessita' della sua famiglia e si dedichi a tale attivita' per alcune ore del giorno portando con se i figli" non commette reato di riduzione in schiavitu' perche' "e' ben possibile che, dopo avere esercitato la mendicita' nelle ore del mattino, nella restante parte della giornata" la madre dedita all'accattonaggio "si prenda cura dei figli in modo adeguato cercando di venire incontro alle loro necessita' e consentendo loro di giocare e frequentare altri bambini". Applicando questo principio la Cassazione ha accolto il ricorso di una nomade, Mia V., sorpresa per due volte dalla polizia a mendicare lungo una strada di Caserta seduta per terra con in grembo una bambina mentre l'altro figlio di 4 anni elemosinava nei paraggi e consegnava poi il denaro alla mamma. La donna era stata immediatamente arrestata e in primo grado la Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere, nel giugno 2006, la condannava a 6 anni di reclusione, oltre alle pene accessorie, per riduzione in schiavitu' e maltrattamenti in famiglia. (28 NOVEMBRE 2008)

 
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