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A CASERTA UNA SOLA ASL: FACOLTA' MEDICINA A CAPUA, MADDALONI E S. MARIA C.V.


NAPOLI - Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Sandra Lonardo, nella lunga seduta d circa 12 ore, terminata stamai, ha approvato a maggioranza, con il voto contrario dell'opposizione, il disegno di legge "Misure di razionalizzazione e riqualificazione del sistema sanitario regionale per il rientro del disavanzo (con 34 voti favorevoli e 17 contrari), con allegato Piano di ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera, a seguito dell'Accordo sottoscritto tra la Regione Campania e i Ministeri dell'Economia e della Salute ed entro il termine del 30 novembre 2008 fissato dal Governo. Il provvedimento riduce il numero delle Asl da tredici a sette: una Asl rispettivamente per Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, tre Asl per Napoli (Napoli 1, Napoli 2, Napoli 3). (Sull'Asl di Salerno il Consiglio non ha accolto (con 30 voti contrari e 18 favorevoli) l'emendamento all'art. 2 proposto dal consigliere Mpa-Nuovo Psi Francesco Brusco tendente a costituire una Asl Salerno 2 per il territorio di Agropoli, Battipaglia, Eboli, Olivero Citra, Polla Sant'Arsenio, Rossadaspide, Sapri e Vallo della Lucania. Su questo emendamento il Presidente della Commissione sanità Angelo Giuso ha espresso parere negativo "perché il numero delle Asl è stato fissato dalla conferenza dei capigruppo", mentre il vice presidente della Giunta Antonio Valiante, pur rimettendosi alla volontà dell'Assemblea, ha evidenziato che "le problematiche del salernitano sono difficilmente componibili in una sola Asl". A seguito dell'esito del voto, il consigliere del gruppo Mpa-Nuovo Psi Salvatore Ronghi ha evidenziato che "con questo voto si apre una questione politica che vede il centrosinistra votare contro la Giunta"). Il disegno di legge razionalizza gli ambiti territoriali, stabilendo che ciascuno distretto deve di norma coincidere con ogni ambito (a seguito di emendamento del capogruppo dei Popolari Udeur Fernando Errico) avente una popolazione non inferiore a 50 mila abitanti e non superiore a 120 mila abitanti (all'art. 3 ha trovato accoglimento da parte dell'Assemblea un emendamento del capogruppo di An Enzo Rivellini che stabilisce l'obbligo per la Giunta, entro 90 giorni dalla approvazione della legge, di proporre al Consiglio l'approvazione di un inventario completo del patrimonio immobiliare della Asl). All'art. 3 ha trovato accoglimento, con 23 voti favorevoli, di tutti i gruppi del centrodestra, dei Verdi, di Rifondazione comunista e del consigliere del Pd Giuseppe Russo, e 20 contrari, nonostante il parere contrario del governo regionale, una proposta emendativa del gruppo MpA-Nuovo Psi (consiglieri Salvatore Ronghi, Massimo Grimaldi, Salvatore Gagliano, Francesco Brusco) tendente a stabilire che le consulenze in essere non sono ulteriormente rinnovabili né rinegoziabili e che, in previsione della scadenza di tali consulenze l'Asl ricorre all'assessorato per verificare tra il personale interno la presenza delle figure professionali richieste e, quindi, incaricare di consulenza tale personale. "E' una proposta importante nel segno del rigore e della morale nella gestione della sanità" - ha sottolineato Ronghi, nell'illustrare il provvedimento "ed è anche una buona occasione per dimostrare nei fatti quali forze politiche sostengono il taglio delle consulenze. Grazie a questa norma e ai partiti che l'hanno sostenuta, anche contro la volontà del governo regionale, è finita l'era delle costose consulenze in sanità e si è voluto valorizzare anche la professionalità del personale interno". Tra gli emendamenti al Piano di ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera che sono stati accolti dall'Assemblea: un emendamento del capogruppo di An Enzo Rivellini per potenziare la medicina del territorio prevedendo particolari convenzioni anche con strutture non necessariamente pubbliche. Un emendamento di Italia dei Valori (proposto dai consiglieri Francesco Manzi, Giuseppe Maisto e Nicola Marrazzo) che riduce di 100 posti letto per l'azienda universitaria Federico II e 60 posti letto per la Seconda Università di Napoli. Su questo tema si è detto d'accordo anche il capogruppo di An Enzo Rivellini che ha sottolineato "l'anomalia del sistema campano che vede "un esercito di primari presso queste strutture, con più primari che posti letto. Dello stesso avviso il consigliere Giuseppe Russo (Pd) che ha sottolineato: "non è un problema di numeri ma di principio, è necessario segnalare al Governo la necessità di rivedere la convenzione Regione-Università, alla luce del fatto che quest'ultima è divenuta sede privilegiata a avulsa dalla realtà campana". Anche l'assessore alla sanità Angelo Montemarano si è detto d'accordo e ha annunciato che "tale norma sarà il punto di partenza affinché nei prossimi mesi, entro giugno 2009, sia presentato il nuovo accordo Regione-Università, che è stato già trasmessa al Ministero dell'Università, nonostante il parere contrario dell'università". Anche il presidente della Commissione sanità Angelo Giusto si è detto d'accordo, diversamente il consigliere Giuseppe Sagliocco che ha evidenziato: "una problematica tanto importante non può essere affrontata in questo modo". L'emendamento è stato approvato con il voto favorevole della maggioranza e dell'opposizione e con l'astensione di Sagliocco. Il Consiglio ha approvato, inoltre, un emendamento proposto dal Gruppo Mpa-Nuovo Psi che ha cambiato la denominazione, nell'ambito della Azienda Santobono Pousillipon, nel Dipartimento Oncoematologia, del Servizio Immuno trasfusionale in Servizio Immuno trasfusionale-coagulopatie; un emendamento proposto dal capogruppo di An Rivellini che aggiunge, al Santobono Pousillipon, al Servizio immunotrasfusionale la parola "emocoagulopatie"; un emendamento del consigliere Nicola Caputo (Pd) che precisa i contenuti della tabella 4 del piano relativamente all'ospedale di Maddaloni (ospiterà la facoltà di medicina della II università per ulteriori 85 posti letto, nelle more del completamento del policlinico di Caserta e si precisa che nei 25 posti letto di medicina generale sono ricompresi 4 posti di pneumologia e nei 25 posti di ostetricia si intende ricompressa la endoscopia ginecologica); un emendamento del capogruppo del Pse Gennaro Oliviero, approvato dall'Aula, stabilisce che i presidi ospedalieri di Santa Maria Capua vetere e Capua, destinati a confluire nel nuovo presidio di Santa Maria Capua Vetere, rimarranno nella disponibilità della azienda sanitaria e i presidi ospedalieri di San Giuseppe Melorio e Palasciano ospiteranno la facoltà di medicina della II università di Napoli nelle more del completamento del policlinico di Caserta; un emendamento dei consiglieri di Italia dei Valori (Maisto, Manzi, Marrazzo) ha aggregato, nell'ospedale Maresca, al reparto Cardiologia l'Area critica e ha previsto in tale reparto n. 10 posti letto in incremento rispetto alla proposta iniziale. Su questo tema c'é stato un ampio dibattito, con il consigliere del Pd Franco Casillo che ha chiesto "chiarezza" all'assessore Montemarano e di "continuare a mantenere fede al principio della riduzione dei posti letto" e il capogruppo Rivellini che ha attaccato l'assessore Montemarano affermando che "l'approvazione di questo emendamento che incrementa i posti letto non è altro che una concessione politica a Italia dei Valori che fino ad ieri era in piazza a manifestare contro i tagli all'ospedale Maresca e che oggi tace perché ha incassato i risultati dell'incremento dei posti letto all'ospedale Maresca e vorrà ottenere la nomina del manager della Asl Napoli 3". Anche il capogruppo di FI Paolo Romano ha evidenziato che "l'assessore Montemarano non può trovare mediazioni politiche che stravolgono l'impianto del piano ". (28 novembre 2008-14:20)

 
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