CASERTA - "Caserta è una delle province della Campania più a rischio; una provincia che ha pagato un prezzo altissimo alle cattive pratiche camorristiche, ai traffici delle ecomafie e che ha il diritto di essere risarcita". Così il presidente del Consiglio regionale della Campania, Sandra Lonardo nel suo intervento al convegno di studio sul tema 'Conoscere per valorizzare le risorse ambientali: il futuro della Campania nasce nel presente', a Caserta al quale hanno partecipato, tra gli altri l'assessore all'Ambiente, Walter Ganapini, i presidenti di commissione ed i consiglieri regionali del Casertano. L'iniziativa, patrocinata dal Consiglio regionale della Campania, è stata promossa in collaborazione da la Facoltà di Scienze ambientali della II Università di Napoli, la Scuola di pedotecnologie per il recupero ambientale della aree degradate e contaminate ed il Formed. Il convegno è stato promosso soprattutto per individuare linee strategiche in grado di favorire la formazione di specifiche professionalità, anche all'interno di enti ed Amministrazioni pubbliche, per poter programmare ed attuare concrete attività di bonifica e di recupero ambientale delle aree degradate e contaminate. Il Consiglio regionale della Campania, ha aggiunto la Lonardo, "ha accolto con favore l'idea di un convegno di studio su tematiche ambientali, incentrato sulla valorizzazione e sulla difesa del suolo, sulla promozione e sulla formazione di specifiche professionalità, specialmente interne agli enti ed alle amministrazioni locali, per poter programmare ed attuare, sui singoli territori di competenza, una serie di buone pratiche legate alla tutela dell'ambiente, alla salvaguardia della salute, naturalmente, alla vigilanza ed al rispetto delle regole". La Lonardo si è riferita, in particolare, "alle iniziative legate alla bonifica e difesa dei suoli, al recupero delle aree degradate e contaminate, alle misure necessarie per garantire agricolture ed allevamenti di qualità, per favorire la corretta trasformazione e conservazione dei prodotti, per ottenere una efficace tracciabilità all'interno delle singole filiere e, dunque, per garantire la sicurezza alimentare". L'argomento, ha fatto altresì notare la Lonardo, ha strette connessioni con il Piano territoriale regionale (Ptr), approvato poche settimane fa, dopo una attesa di oltre 11 anni. (24 NOVEMBRE 2008)