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OMICIDIO A CELLOLE (CASERTA): SI COSTITUISCE ASSASSINO SELLITTO


SESSA AURUNCA – Gli avrebbe prima intimato di allontanarsi dal suo podere. Poi, vista la resistenza della vittima, non avrebbe esitato a esplodergli contro una fucilata. E’ morto cosi, ieri, nelle campagne di «Airella» di Cellole, nel Casertano, Antonio Sellitto, 37 anni, di Piedimonte di Sessa Aurunca, raggiunto in pieno petto da un colpo di fucile calibro 12. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Donato Ceglie, si sono strette attorno ad un pensionato di Casandrino (Napoli), Arcangelo Russo, di 59 anni, che si è costituito nel pomeriggio di ieri presso la stazione dei carabinieri di Grumo Nevano dove ha raccontato la proprio versione dei fatti. Secondo quanto appreso dalle prime testimonianze, Sellitto, insieme con il nipote che è un cacciatore, si trovava su di un fondo del padre (recluso da anni perché) accusato di omicidio, quando avrebbe avuto una violenta lite con alcuni cacciatori intenti ad una battuta. Dal fucile di uno dei cacciatori sarebbe partito un colpo - non è ancora chiaro volontariamente o per un incidente - che ha raggiunto in pieno petto Sellitto uccidendolo. Versione raccontata in modo diverso dal pensionato fermato che ha arricchito i fatti con altre sfumature. Il padre di Sellitto, Giuseppe, uccise oltre dieci anni fa, sulla spiaggia di Baia Domizia, per motivi di interessi legati alla divisione di una proprietà, il proprio fratello Antonio (si chiamava come la vittima di ieri). Antonio Sellitto senior, infatti, fu ritenuto colpevole del delitto del proprio nipote Armando, ispettore di polizia (altro figlio di Giuseppe e fratello di Antonio ucciso). (19 novembre 2008-21:35)

 
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