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STORIE DRAMMATICHE: SPACCIATORE DI SAN PRISCO INSEGUITO. MUORE CARABINIERE


Un carabiniere è morto travolto da un treno, a un passaggio al livello incustodito alla periferia di Pescara, mentre stava inseguendo uno spacciatore originario di San Prisco che, fermato con due complici in un servizio antidroga, era fuggito a piedi tra le case. Il fatto è avvenuto l'altra sera alla periferia est di Pescara. La vittima è l'appuntato Giangabriele Menichini, 40 anni, di Chieti, celibe, in servizio presso il Nucleo Radiomobile di Pescara. Poche decine di minuti dopo l'incidente mortale è stato raggiunto ed arrestato il fuggiasco, Domenico Giannetti (32), un pluripregiudicato originario di San Prisco (Caserta), residente da anni a Pescara. Con lui sono stati arrestati, per detenzione e fini di spaccio di sostanze stupefacenti, altri due pregiudicati pescaresi, Andrea Liverotti (34) e Nicola Bucci (44) che si trovavano con Giannetti al momento del fermo della loro auto da parte di due pattuglie dei carabinieri. Menichini stava svolgendo un pedinamento assieme a un collega, ed erano in borghese su un'auto civetta; nella stessa operazione erano impegnati anche colleghi in divisa, su una "Gazzella". Intorno alle 19:50 le due pattuglie hanno intercettato nel quartiere Fontanelle l'auto, una "Ford Fiesta", con a bordo i tre spacciatori e l'hanno fermata. Giannetti è subito fuggito a piedi lungo la strada attraversata dalla ferrovia. Menichini lo ha inseguito, ma proprio mentre attraversava il passaggio a livello incustodito non si è accorto che stava sopraggiungendo il treno interregionale Roma-Pescara, che l'ha investito e ucciso. E' stato dato subito l'allarme e in pochi minuti è arrivata un'ambulanza del "118", ma Menichini era già morto. Nonostante la concitazione e le difficoltà legate ai rilievi, al controllo dei due pregiudicati fermati, alla sistemazione dei passeggeri del treno - fatti arrivare a Pescara su un autobus - e nonostante il dolore per quanto accaduto, i carabinieri sono riusciti a scovare il fuggitivo mentre cercava di allontanarsi verso la campagna, in una zona buia. L'appuntato viveva con la fidanzata a Chieti; la coppia meditava di sposarsi. Menichini aveva svolto servizio anche a Livorno, Chieti e Tolentino (Macerata). Da una decina di anni era a Pescara. "Si distingueva, oltre che per le sue elevate capacità professionali, anche per il calore umano", ricorda ora il colonnello Marcello Scocchera. Il pregiudicato inseguito aveva precedenti per detenzione di arnesi da scasso, droga, spaccio e evasione dagli arresti domiciliari. A bordo dell'auto sulla quale viaggiava con i complici sono state trovate diverse dosi di eroina. I tre sono in stato di fermo.

 
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