IMPERIA - Dallo scorso maggio il Palazzo di Giustizia di Santa Maria Capua Vetere è a 'rischio sicurezza': una voce su un possiible attentato con autobomba (per di più nella pericolosa provincia di Caserta alto tasso di crimine organizzato) ha fatto cambiare le modalità di ingresso nell'edificio e fatto scattare particolari misure che hanno fatto 'sparire' anche i vicini parcheggi. Ma è davvero sorprendente apprendere che in una diversa zona d'Italia, non citata dal solito autore di Gomorra, c'è chi aveva progettato di far saltare il tribunale.
Artigianale ma non improvvisata, comunque in grado di procurare molti danni e molta paura. Non una vera e propria autobomba ma senz'altro un modo per lanciare un avvertimento. L' auto lasciata davanti al tribunale di Imperia, secondo le testimonianze fin dalle 22,30 di ieri, con a bordo due taniche di benzina e due bombole di gas e una striscia di benzina a fare da innesco aveva una funzione ben precisa: esplodere forse, senz'altro minacciare. L' auto, una Fiat Punto color carta da zucchero, era stata rubata due giorni fa ad Alassio. Chi l' ha rubata ha costruito 'in casà la sua bomba, con quello che aveva a disposizione: bombole di gpl e taniche di benzina, coperte da un lenzuolo, ha intriso i sedili di benzina e ha creato una scia di infiammante a fungere da innesco: benzina, probabilmente. Poi, nella notte, l' ha parcheggiata vicino al muro del tribunale, accanto all' entrata sul retro. A scoprirla è stato il vigilante che ha effettuato il giro di controllo questa mattina poco prima delle 7. Ha visto l' auto, notato le bombole e ha chiamato la polizia. Subito la zona è stata evacuata, e sono intervenuti artificieri e Digos oltre ai vigili del fuoco. Sul posto il sostituto procuratore Filippo Maffeo. «Attendiamo gli accertamenti tecnici della polizia per farci un' idea dell' accaduto - ha detto il procuratore capo Di Mattei -. È un gesto che ha una sua valenza, forse indirizzato nei confronti di qualche soggetto specifico della Giustizia, ma non ci blinderemo e aumenteremo il livello di guardia con gli strumenti a nostra disposizione». (2 novembre 2008)