SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta) - Carmine Lisi, il dirgente dell'Istituto di Medicina Legale di Caserta finito oggi agli arresti domiciliari nell'ambito di una inchiesta su falsi sinistri stradali avviata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, è indagato in concorso per il reato di 'falsità ideologica in certificati da persone esercenti un servizio di pubblica necessità' ma nella sua qualità di medico incaricato dall'Assitalia. Quattro gli arresti in carcere, 16 i destinatari dei provvedimenti domicliari, 2 gli obblighi di dimora per complessivi 27 indagati. Lisi - secondo l'accusa - avrebbe avanzato diverse elargizioni di danaro e ricevuto, in una circostanza, anche un regalo per il suo onomastico dai suoi 'sodali', cosi come li definisce la Procura nell'ordinanza di 180 pagine. Tra le prove in possesso della magistratura inquirente alcune intercettazioni telefoniche anche con un Giudice di Pace di Caserta A.L. che però non indagato benchè titolare di un procedimento di sinistro stradale. Per le 'consulenze' aggiustate i medici avrebbero ricevuto regali dai 1000 euro in poi, cifra collegata in percentuale all'entità dei sinistri. (30 OTTOBRE 2008-14:30)