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SANTA MARIA CAPUA VETERE (CASERTA): INTERROGAZIONE RADICALE SU CARCERE


SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta) - Interrogazione a risposta scritta Presentata da Rita Bernardini Al Ministro della Giustizia; al Ministro del Lavoro, Salute e Politiche sociali; al Ministro dell'Ambiente e tutela del territorio e del mare Premesso che: in data 26 Ottobre 2008 mi recavo in visita ispettiva presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) e riscontravo la seguente situazione: - l'istituto di pena sorge su un terreno paludoso, a pochi metri da una discarica di rifiuti che emana esalazioni nauseabonde con le quali convivono agenti e detenuti; - a detta dei funzionari che mi hanno accompagnata nella visita, sarebbe auspicabile la disinfestazione frequente dell'area dove sorge l'istituto, per via delle numerose zanzare e mosche che tormentano la vita dei detenuti e di chi frequenta per lavoro l'istituto; - la struttura carceraria, presso la quale sono associati numerosi detenuti in regime di alta sorveglianza, non è dotata di intercinta muraria, essendo delimitata da una recinzione in rete di filo metallico che non offre adeguata sicurezza contro un eventuale tentativo di evasione; - l'approvvigionamento idrico dell'istituto avviene tramite lo sfruttamento di alcuni pozzi la cui acqua necessita di interventi continui di potabilizzazione, inoltre un recente monitoraggio delle falde acquifere della zona da parte del Comando militare della NATO, ha evidenziato come in queste acque vi sia la presenza di una concentrazione 50 volte superiore alla norma di batteri coliformi e di coliformi fecali; - la struttura ospita 876 tra detenuti e detenute a fronte di una capienza regolamentare di 522 posti, ma, essendo stato chiuso un reparto per mancanza di personale, secondo il Comandante Luigi Mosca e l'Ispettore Capo Agostino Sepolvere, la capienza regolamentare disponibile sarebbe di 450 posti, con un esubero di 426 detenut; - dei detenuti e detenute ospitati, il 70% circa sono in attesa di processo, il 30% circa sono gli stranieri. I detenuti sono ospitati in sette differenti reparti: 1) VOLTURNO Presenza effettiva 253; reparto misto fra italiani e stranieri; 2) TEVERE Presenza effettiva 270; reparto misto: tossicodipendenti, stranieri, Alta Sicurezza, 5 sieropositivi di cui uno in condizioni incompatibili con il regime carcerario; 3) TAMIGI Presenza effettiva 200 ; reparto con detenuti in regime di Alta Sicurezza; 4) SENNA Presenza effettiva 60; reparto femminile in regime di Alta Sicurezza; 5) DANUBIO Presenza effettiva 70; reparto dove si trovano detenuti con situazioni particolari per ragioni disciplinari o sanitarie oppure perché accusati di violenza carnale o per reati di pedofilia; 6) DEGENZA Presenza effettiva 16; 7) TRANSITO Presenza effettiva 7; - 326 detenuti su 876 si trovano in regime di Alta Sicurezza, molti di loro sono accusati o condannati per associazione a delinquere di stampo camorristico; - si registrano gravi carenze nel numero del personale impiegato all'interno dell'istituto e in particolare: 1) a fronte di un organico previsto di 521 agenti di Polizia penitenziaria, solo 400 sono quelli effettivamente assegnati; 2) per circa 900 ristretti (peraltro in condizioni di sovraffollamento) è in servizio un solo medico; 3) gli educatori in pianta organica sono 7, ma solo 1 è stato assegnato; 4) è presente un solo psicologo per un totale di 10 ore settimanali, mentre è stata interrotta la convenzione con uno psichiatra, che era presente all'interno dell'istituto anch'esso per 10 ore settimanali; - a causa della carenza di personale gli agenti sono costretti a turni di lavoro prolungati e a molte ore di lavoro straordinario, retribuite con un compenso di soli circa 7 euro l'ora; - tutti i detenuti e le detenute lamentano la cronica carenza di assistenza sanitaria, sia per l'insufficienza del personale medico, sia perché tutti i farmaci, tranne i salvavita, sono a spese dei detenuti; - l'11 agosto 2008 un detenuto è morto per un arresto cardiocircolatorio. Il 21 ottobre un altro di 32 anni si è tolto la vita impiccandosi; - solo un centinaio degli 876 detenuti e detenute ospitati svolgono una qualche attività lavorativa all'interno dell'istituto; - molti detenuti e detenute, soprattutto gli stranieri che non hanno mezzi economici per integrare il vitto, lamentano la scarsità delle porzioni di cibo e la scarsa disponibilità di cibi come riso e latte; - pur essendo a disposizione il prontuario dei diritti del detenuto – fatto di cui diamo atto ai dirigenti dell'istituto che ce ne hanno consegnata una copia in italiano, arabo e albanese – nella realtà dei fatti nessuno dei reclusi ne ha mai presa visione perché il prontuario viene consegnato solo a chi ne fa richiesta e nessuno dei detenuti da noi consultati era a conoscenza di questa opportunità. Per sapere: se il Ministro della Giustizia non intenda disporre urgenti controlli al fine di verificare la situazione sopra descritta e la regolarità della gestione e del funzionamento della casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere; se il Ministro della Giustizia non ritenga urgente e opportuno incrementare il numero degli agenti di Polizia penitenziaria e il numero degli educatori in servizio presso la struttura; cosa si intende fare per porre termine alla grave situazione di sovraffollamento della struttura, riportando il numero di detenuti e detenute ospitati entro il limite previsto dalla capienza regolamentare; se il Ministro della Giustizia è a conoscenza del fatto che nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere vi sia detenuta una gran parte degli appartenenti a associazioni a delinquere di stampo camorristico e se non ritenga più prudente considerare una loro distribuzione in diversi istituti; se il Ministro della Giustizia non intenda disporre che ogni detenuto sia informato sul regolamento penitenziario e gli sia fornita copia del prontuario dei diritti del detenuto; come è stabilito l'ammontare delle razioni quotidiane del vitto, e l'assortimento del menù, e se questi siano soggetti a variazioni in funzione di esigenze metaboliche dell'individuo, preferenze o abitudini alimentari anche dettate da motivazioni di ordine sanitario, culturale o religioso; se i Ministri interrogati non intendano avviare urgenti misure volte alla riqualificazione ambientale del sito dove sorge l'istituto, provvedendo a una bonifica e messa in sicurezza della discarica di rifiuti attigua, alla disinfestazione periodica dei fondi circostanti e alla bonifica delle falde acquifere della zona; se i Ministri ritengano sufficiente la dotazione di personale sanitario tra medici, psicologi e personale infermieristico prevista per l'istituto, e se non ritengano opportuno rivedere le convenzioni con le Regioni e le Aziende sanitarie locali per assicurare una più adeguata assistenza, e la gratuità dei farmaci a quei detenuti che non possono far fronte al loro acquisto. (29 ottobre 2008)

 
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