CASERTA (di Riccardo Ventre, Eurodeputato)E la montagna partorì il topolino. La millenaria favola ritorna di attualità. Ho letto infatti qualche giorno addietro le dichiarazioni trionfalistiche con cui Anna Giordano, ringraziando il Presidente della provincia sosteneva che finalmente il consiglio provinciale, su input del presidente della provincia, avesse risolto il problema del nome dell’università e del rettorato a Caserta. Se non fossi ottimista penserei a malafede da parte della signora Giordano; se non la conoscessi penserei a sua disinformazione. Ma al di là delle opinioni personali resta il fatto che la signora Giordano, non me ne voglia la mia amica Anna Giordano, ha disinformato profondamente l’opinione pubblica facendo credere ciò che prima ho detto ossia che si era risolto il problema del nome della nostra università, che da oggi in avanti si sarebbe chiamata università di Caserta, e del rettorato finalmente a Caserta. Sono sicuro che la signora Giordano non ignora che il rettorato è in Caserta al viale Beneduce n. 10 e che il vero problema è che si trovi una sede adeguata per il rettorato stesso sì da concentrare (non da trasferire) a Caserta tutte le attività del Rettore. Così come non ignora certamente la signora Giordano che il nome all’università non lo dà il consiglio provinciale. Ebbene proprio per quell’etica dell’informazione alla quale tutti dobbiamo sottostare è opportuno che si sappia che il consiglio provinciale, con la tanto decantata deliberazione di cui trattasi, si è limitato a fare voti “affinchè venga ripresentata la proposta di legge dai Deputati di Terra di Lavoro” tendente a far assumere all’università la denominazione di Università degli studi di Caserta e che il rettorato abbia la sede unica in Caserta. In buona sostanza il consiglio provinciale si è limitato al nulla se non a mera propaganda sulle spalle di coloro che credono che ciò che è dichiarato sia la verità e che da anni stanno aspettando le cose che la signora Giordano, forse per la profonda simpatia che nutre per l’attuale maggioranza alla provincia di Caserta, ha dato come fatte. E ancora più grave è che ella parli non a nome personale, condizione per la quale potrebbe dire tutto e il contrario di tutto, bensì a nome delle associazioni casertane, di cui mi sembra sia presidente, che sono una cosa seria e che non meritano di essere portate sulla “piazza” come qualcosa di fazioso e di turlupinante l’opinione pubblica. Quanto a sensibilità nei confronti della nostra università da parte dell’attuale maggioranza, mi limito, una per tutte, a dire che la guida del centro destra alla provincia aveva creato, prima in Italia, un assessorato apposito all’università lavorando con quest’ultima per ben dieci anni con risultati eccellenti. Uno dei primi atti del presidente De Franciscis fu quello di sopprimere tale assessorato. E mi fermo qui. (23 ottobre 2008)