Questa mattina, mercoledì 22 ottobre 2008, il titolo di un articolo di un quotidiano locale, nelle pagine provinciali, citava Camilla Sgambato, moglie del Consigliere Regionale Peppe Stellato, quale futuro capo della società dei rifiuti di Santa Maria Capua Vetere. La notizia assolutamente infondata e falsa, ha ovviamente colpito e irritato non poco il Consigliere, che non ha potuto fare a meno di controbattere e, in seconda istanza, mettersi in moto per adire alle vie legali. “E’ difficile fare politica in un territorio dove, per colpire te, si sceglie di colpire la tua famiglia”. E’ amareggiato Stellato alla lettura di tale articolo: “Sono allibito nel constatare quanto sia facile dare adito a certe menzogne, senza nemmeno prendersi la briga di verificare quanto si dichiara. Diffondere notizie assolutamente infondate, cose peraltro verificabili da atti e documenti, per chi avesse voglia e tempo di verificare, è davvero ignobile. Ignobile e malvagio poi che si divulghino bugie per colpire la vita delle persone, senza affatto preoccuparsi delle conseguenze di tali azioni. Mi sembra questa una politica di menzogne, e da parte di chi la esercita è solo il segnale di un ben scarso valore, scarsa sostanza e ancor più, scarsa etica di vita. Qui non si tratta nemmeno di un sano contendere, poiché per l’ennesima volta vengo tirato in ballo per questioni amministrative di cui sono all’oscuro, è cosa nota che io non sia nemmeno rappresentato in giunta da alcun assessore. Queste illazioni del tutto gratuite contro persona della mia famiglia, della mia casa, messa in mezzo per colpire la mia persona, meritano, è evidente, una volta per tutte, la giusta contro risposta. Quanto detto in quelle righe, viola, a mio parere, ogni dovere deontologico anche da parte di chi ha dato credito a tale comunicato del sig. Mattucci, senza verificarne l’attendibilità. Anche le indiscrezioni, se tali risultano essere queste calunnie, vanno verificate ed autorizzate prima di violare così sfacciatamente la privacy di una privata cittadina. Dopo anni, resto ancora meravigliato nel constatare la superficialità, la leggerezza di certi personaggi nel lanciare accuse per il semplice gusto della denigrazione attraverso un facile clamore”. Ritiene giusto intervenire anche la stessa signora Sgambato, essendo la protagonista delle indiscrezioni dell’articolo: “Non sono un personaggio pubblico, né lo divento per il solo fatto di averne sposato uno; non posseggo alcuna carica pubblica, non sono coinvolta né in processi penali o civili, né tantomeno partecipo ad atti consociativi o similari; mi chiedo allora, secondo quale criterio mi hanno piazzato sulle pagine di un giornale senza nemmeno chiedere la mia autorizzazione. Nessuno può esercitare diritto di cronaca a scapito della mia privacy, solo per colpire la carica pubblica di Giuseppe Stellato, per giunta inventando di sana pianta una carica inesistente, attribuendomi un ruolo che è una pura invenzione diffamatoria. Si parla di clientelismo, ma non si parla invece di diffamazione… A questo punto saremo noi ad appellarci alle autorità competenti e poi si vedrà chi avrà davvero delle cose interessanti da dire”. (22 ottobre 2008)