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CASERTA, SECONDA UNIVERSITA': DOMANI BLOCCO PERMANENTE CONTRO LEGGE 133


Stato di agitazione permanente, assemblea generale, sospensione delle attività e sostegno pieno alla mobilitazione in corso nelle altre università in Italia. Questi i contenuti della mozione approvata dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione della Seconda Università degli Studi di Napoli che, domani, si riunirà presso il Polo Scientifico di via Vivaldi dalle ore 10. Giornata in cui tutte le attività saranno sospese proprio per consentire a docenti e studenti di partecipare al confronto. “La legge 133/2008 – è scritto nella mozione approvata dagli organi collegiali della Sun - e le prime preoccupanti notizie sui contenuti della prossima Legge Finanziaria sollevano pesanti interrogativi sul futuro delle Università pubbliche. La totale mancanza di sensibilità del Ministero verso le ripetute istanze presentante da CRUI e CUN, esprime una incomprensibile dicotomia tra il mondo universitario e un’operazione meramente finanziaria, priva di ogni progettualità”. La legge 133, come è noto, ha introdotto un blocco del turn-over del personale docente e tecnico-amministrativo e ulteriori tagli al FFO, ed in particolare: - limitazione al 20% del turn-over, per gli anni 2009-2011 ed al 50% per l'anno 2012 del personale docente e tecnico-amministrativo; - ulteriori drammatici tagli al Fondo di Finanziamento ordinario, che viene decurtato di circa il 25% in termini reali entro il 2012; - la possibilità di trasformazione degli Atenei in Fondazioni private, con la privatizzazione dei rapporti di lavoro, il conferimento dei beni dell'Università al nuovo soggetto privato e l'indeterminatezza degli organi di gestione degli atenei la cui composizione e funzione non viene per nulla chiarita. Tale trasformazione non tiene, inoltre, in nessun conto il contesto territoriale e socio-economico in cui le singole Università operano. “Tali provvedimenti – continua la mozione - vanno ben oltre una pura manovra di risparmio, ma determinano invece uno scenario in cui si tende a fare sparire l'Università italiana pubblica, libera, indipendente e garanzia per uguali possibilità di conoscenza per tutti. In primo luogo saranno danneggiati gli studenti, perché non sarà più possibile garantire la qualità dell'offerta formativa, della ricerca di eccellenza e dei servizi agli studenti; inoltre il taglio dei finanziamenti potrebbe condurre all'inevitabile aumento delle tasse universitarie con aggravio per le famiglie italiane. Insieme a loro saranno danneggiati i giovani studiosi, perché il blocco del turn-over, riducendo drasticamente il numero dei docenti in ruolo a fronte delle uscite per pensionamento già note, impedirà il ricambio generazionale, aggravando il problema già insopportabile del precariato, e chiudendo le porte dell'Università ad intere generazioni”. Consiglio di Amministrazione e Senato Accademico, pur scegliendo di non interrompere le attività dell’anno accademico, rilevano che “ la legge determinerà una profonda alterazione dei connotati pubblici del sistema universitario italiano e una drastica riduzione delle attività didattiche, di ricerca e dei servizi amministrativi;” ed esprimono con forza “una ferma opposizione alla Legge 133/2008, in particolare ai seguenti provvedimenti che riguardano l'università e la ricerca”. Viene dunque deliberato lo stato di agitazione permanente per esigere che la prossima Legge Finanziaria introduca misure di correzione degli effetti negativi della Legge 133/2008 e proposta per il giorno 23 ottobre 2008 dalle ore 10,00, presso il Polo Scientifico di Via Vivaldi, di una giornata di sospensione delle attività al fine di permettere a tutti di partecipare allo stato di agitazione con assemblee. (22 ottobre 2008)

 
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