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COSA ACCADE A RECALE? LA CRUNA SI INTERROGA SUI DANNI AL TERRITORIO


RECALE. “Uniti nell’ambiente”. È partita a Recale la campagna di adesione all’associazione “Cruna” per l’anno 2008/2009. Venerdì, 24 ottobre, alle 20.30, i soci e i sostenitori del gruppo ambientalista si incontreranno in via Santissimo Salvatore, nei pressi di piazza Matteotti, per un’assemblea generale e per raccogliere le nuove iscrizioni. “Chi volesse aderire all’associazione – fanno sapere, in una nota, i membri del direttivo – può raggiungerci venerdì sera o può contattare un nostro iscritto”. Distinta e distante dai partiti politici, “Cruna” il 17 ottobre scorso ha compiuto cinque anni. Cinque anni trascorsi a combattere per imporre un principio fondamentale: il rispetto dell’ambiente e del territorio nelle scelte amministrative. Da sola o insieme ad altri, a Recale ma anche in molti comuni della Provincia, diverse sono state le iniziative promosse da “Cruna” dal 2003 a oggi: petizioni popolari, cortei, dibattiti, convegni, campagne stampa di denuncia e di sensibilizzazione, pareri e relazioni tecniche. Un lavoro enorme che ha prodotto risultati indiscutibili e documentabili. Un esempio per tutti: la lotta all’istallazione selvaggia delle antenne per la telefonia che ha fatto guadagnare a Recale la ribalta nazionale grazie al cosiddetto “Modello Cruna”. “Purtroppo – avvertono gli ambientalisti –, proprio a Recale, c’è ancora molto, moltissimo da fare”. Resta aperto il caso del ripetitore di via Roma, che il sindaco Americo Porfidia, in campagna elettorale, promise che avrebbe fatto rimuovere. “C’è – aggiungono – la grande questione urbanistica: in città vige, ormai, uno stato di “sospensione delle regole” che sta producendo danni incalcolabili al territorio. C’è poi la vicenda dell’Industria Calce Caserta, in via Appia Antica. L’area, 47mila metri quadrati a ridosso del centro abitato, ospita un calcificio (oggi in disuso), che in quarant’anni di attività hanno compromesso la fertilità dei terreni e minato la salute di generazioni di recalese. Il sindaco Porfidia, nel nuovo piano urbanistico, anziché di prevedere la realizzazione di un parco urbano, intende concedere al proprietario, Giuseppe Vozza, la possibilità di realizzare case, uffici e negozi. Per l’imprenditore un affare – concludono gli ambientalisti di “Cruna” – da milioni e milioni di euro”. (21 ottobre 2008)

 
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