SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta) - E’ giustizia - lo afferma in un comunicato l'avvocato Angelo Raucci parlando dell'abbaglio sull'incrimnazione del suo assistito Alfonso Cesarano, accusato della strage dei neri. 'Ventitrè giorni dalla esecuzjone del fermo nei confronti di Cesarano Alfonso - scrive il legale - utilizzati dalla difesa la ricerca di conferme delle dichiarazioni di difesa rese dall’indagato innanzi al GIP che lo interrogava nella udienza di convalida della misura precautelare. E puntuale e’ arrivato tale riscontro. Cosi’ come aveva immediataente dichiarato il Cesarano, piu’ di una fonte testimoniale mi ha confermato in sede di indagini difensive, che effettivamente a pochi minuti dalla uccisione del Celiento Antonio, il Cesarano si trovava affacciato sul balcone di casa, specificando alcuni di loro di avergli anche par1ato in relazione agli spari poco prima uditi. Così’ provando l’errore in era incorso il cittadino ganese Ayimbora Josep, sopravvissuto all’agguato, che riconosceva in foto il Cesarano Alfonso, tra gli autori della strage, avvenuta poco prima delle ore 21,45 del giorno 19 settembre scorso e. a distanza di circa 50 minuti dalla uccisione del Celiento. Dichiarazioni quelle del Cesarano, su cui ha lavorato con serieta’ e scrupolo la magistratura inquirente riscontrando alcuni temi offerti dal Cesarano nel citato interrogatorio di garanzia. Alla soddisfazione per il buon esito del lavoro svolto corrisponde il rammarico di alcuni interventi politici che - contro ogni regola di buon senso ed in spregio del principio costituzionale di” innocenza” sino alla sentenza irrevocabile hanno gridato da tribune televisive “assassino” contro un presunto non colpevole e— cosa ancora più grave — accusato di errori giudiziari la locale Autorita’ Giudiziaria (unanimemente riconosciuta tra le più esperte e tecniche dell’intero territorio nazionale) per precedenti decisioni prese nell’ambito della autonoma ed indipendente funzione giurisdizionale.' (13 ottobre 2008-20:30)