CASERTA - (Editoriale C7) - Le prime operazioni della Folgore nel Casertano, a 24 ore dall'attuazione del piano operativo, sono state caratterizzate da alcuni arresti per reati di spaccio di droga e un attentato incendiario. In entrambi i casi, a finire in manette, sono stati alcuni extracomunitari. Difficile, perō, accorgersi di queste notizie leggendo in questi giorni le prime pagine di alcuni quotidiani: solo un piccolo riquadro e due righe in prima dove si parlava di persone arrestate. In effetti si trattava di extracomunitari clandestini con una lunga sfilza di reati i quali non essendo nč casalesi (di nascita), nč marcianisani, nč boss resi famosi dalla stampa, sono diventati semplici persone (neanche pregiudicati). Un vero caso di razzismo all'incontrario in quanto l'atto del delinquere non ha mai avuto nč distinzioni per colore della pelle, nč per colore politico, nč per questioni geograficche. A somma di ciō, alcuni lettori ci segnalano che su alcuni giornali, i due pluripregiudicati albanesi uccisi lo scorso agosto a Castelvolturno, sono stati definiti in alcuni casi semplici ragazzi. Dicasi lo stesso per alcuni immigrati bianchi ammazzati nell'ultimo periodo in provincia di Caserta ed indicati - anche nell'ultimo provvedimento di fermo della Dda di ieri - come semplici cittadini stranieri. Per non parlare di titoloni quando si tratta di parlare di immigrati presunti innocenti, rispetto ai trafiletti che riguardano pericolosi extracomunitari magari appartenenti, verosimilmente, di veri e propri clan, nonostante lenote stampa delle forze dell'ordine che informano su alias e precedenti penali. Una difesa giornalistica anticipata di cui non gode nessun indagato italiano sbattuto sulle prime pagine. Anche il colore della pelle, dunque, aiuta sulla stampa: oltre al razzismo immaginario, c'č, dunque, anche quello... all'incontrario. (12 ottobre 2008-16:30)