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OMICIDIO ZIO PENTITO: DIANA IN AULA LANCIO' ALLARME SU SANDOKAN


"I pubblici ministeri che indagano sul clan dei Casalesi ricordano che durante l'udienza di un processo, sul nome di Stanislao Cantelli avvenne un duro scontro fra il pentito Luigi Diana e Francesco Schiavone detto Sandokan, capo indiscusso del clan. Mentre Diana, nipote di Cantelli, deponeva contro gli ex 'colleghi', Sandokan avvio' un battibecco con l'accusatore e la zuffa verbale si concentro' proprio sullo zio del pentito, tanto che alla fine Diana disse ai giudici: se muore e' colpa di Schiavone". All'indomani dell'assassinio di Stanislao Cantelli, ucciso a Casal di Principe con una quindicina di colpi di pistola mentre giocava a carte, a riferire il retroscena della 'profezia' fatta nel corso di un'udienza dal nipote di Cantelli, Luigi Diana, collaboratore di giustizia, e' il "Corriere della Sera" che scrive ancora: "Ieri Cantelli e' morto ammazzato. Imputare automaticamente l'omicidio a Sandokan (chiuso in carcere ai rigori del 14 bis, un regime di detenzione piu' duro del 41 bis) sarebbe affrettato, ma certo il delitto ha un sapore che va oltre la vendetta: e' una sfida, un avvertimento, un segnale e altro ancora". Il collaboratore Diana, aggiunge il quotidiano di Via Solferino, agli inquirenti "ha spiegato come i capi della camorra casertana continuino a comandare dal carcere, attraverso vari sistemi. Con questa consapevolezza, evidentemente, aveva lanciato la sua accusa a futura memoria contro Sandokan, sul destino di suo zio Stanislao. Destino che s'e' consumato ieri". (6 ottobre 2008-16:00)

 
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