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PERQUISIZIONI A GIORNALISTI L'ESPRESSO: PER CDR REATO FUGA NOTIZIE NON ESISTE


ROMA - ''Dall'alba di oggi, su disposizione della procura di Napoli, una quindicina di finanzieri sta effettuando perquisizioni presso la redazione de L'espresso e le abitazioni dei giornalisti Gianluca Di Feo e Emiliano Fittipaldi''. E' quanto si legge in un comunicato diffuso dal gruppo Espresso. ''La perquisizione e i sequestri conseguenti di documenti e computer dei giornalisti, e' stata ordinata dopo la pubblicazione dell'inchiesta di copertina del settimanale in edicola da oggi, ''Cosi' ho avvelenato Napoli'' - si legge ancora nella nota -. Nell'inchiesta sono riportate le confessioni dell'imprenditore Gaetano Vassallo, sullo smaltimento dei rifiuti tossici in Campania per conto della Camorra. Nelle sue confessioni Vassallo chiama in causa politici e funzionari: in particolare il sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino, oltre a una nutrita schiera di sindaci e manager degli enti locali campani''.
Il Comitato di redazione di Repubblica ha espresso ''la piena solidarieta' ai colleghi dell'Espresso per le perquisizioni della Guardia di Finanza di Napoli nella redazione del settimanale e nelle abitazioni di due giornalisti''. ''Ancora una volta - spiega l'organismo sindacale - viene messa sotto inchiesta la stampa che racconta i fatti e le verita' che da questi fatti emergono, come e' stato per il servizio giornalistico sui rifiuti di Napoli e sui rapporti tra camorra e mondo politico. E' ormai una certezza: se si portano a conoscenza dei lettori le notizie, i retroscena che ci sono dietro situazioni cosi' forti come la vicenda dei rifiuti di Napoli, immediatamente scatta un'inchiesta della magistratura che sembra concentrarsi piu' sull'individuazione delle fonti e dei rapporti tra queste e i giornalisti, piuttosto che sui fatti denunciati''. ''Una sorta di sostanziale bavaglio all'informazione, quindi, che da piu' parti viene auspicata ed anche voluta e che, negli effetti - e spesso anche nelle intenzioni - vuole impedire che si raccontino le verita' raccolte, che i lettori possano farsi una loro opinione autonoma e consapevole su quanto accade in Italia. A questo bavaglio - conclude il Cdr - i giornalisti hanno gia' detto di no e continueranno a farlo sempre, per difendere la liberta' d'informazione''. (12 settembre 2008-14:14)

 
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