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OPERE D'ARTE: RESTITUTITO BUSTO IN MARMO RUBATO A S. MARIA C.V. NEL 1966


CASERTA - Calano gli scavi e il commercio dei reperti archeologici rubati. L'attivita' dei tombaroli sembra essere diventata poco redditizia e troppo pericolosa. Aumentano invece in maniera sempre piu' preoccupante i furti nelle chiese "in particolare in quelle isolate, non presidiate da un sacerdote", spiega il tenente colonnello Raffaele Mancino, comandante del Nucleo operativo dei Carabinieri tutela patrimonio culturale, che dai primi anni Settanta sono attivi nella ricerca di qualsiasi genere di opera d'arte rubata. Il tombarolo va in pensione? Ancora no, ma certamente nel suo lavoro incontra difficolta' sempre crescenti. Il mercato dei reperti archeologici sta calando considerevolmente, spiegano ancora i carabinieri, che in questi giorni hanno concluso diverse importanti operazioni di recupero. Il mestiere si tramanda da padre in figlio, di generazione in generazione. Per decenni i suoi clienti sono stati non solo mercanti, appassionati collezionisti, arredatori di ville e appartamenti senza scrupoli, ma anche importanti musei o case d'aste internazionali che da qualche anno a questa parte hanno cambiato rotta, preferendo alla via clandestina, quella ufficiale: "A livello internazionale - aggiunge il colonnello Mancino - sta prendendo piede una nuova coscienza", quella della diplomazia. Grazie alla politica attuata dagli ultimi governi, all'attivita' di contrasto delle forze dell'ordine e all'azione della magistratura, i clienti piu' importanti dei tombaroli hanno preferito il dialogo. E invece di acquistare opere d'arte sul mercato nero, si rivolgono alle istituzioni e le chiedono in prestito. Ai ladri di antichi sepolcri non restano quindi che i clienti meno ricchi, forse anche meno esigenti. Per questo l'attivita' di scavo sta calando, cosi' come il commercio dei pezzi antichi. Aumenta anche la collaborazione delle istituzioni private con le forze dell'ordine nell'attivita' di contrasto del fenomeno. Lo scorso anno una importante casa d'aste ha spontaneamente restituito un piccolo busto in marmo giallo del I secolo dopo Cristo, acquistato nel 1987 sul mercato statunitense da un collezionista ormai deceduto e risultato rubato nel 1966 a Santa Maria Capua Vetere. Discorso completamente diverso riguarda i furti nelle chiese. Casi di difficile soluzione anche per i Carabinieri del Comando tutela culturale, che ogni giorno aggiornano il loro archivio elettronico nel quale sono catalogate piu' di 2 milioni e 700 mila opere scomparse nel nulla. Gli obiettivi preferiti dai ladri sono le chiese isolate e quelle non presidiate. Spesso risalire al bottino (un candelabro, una pala d'altare, un bassorilievo di marmo o un affresco) e' difficile perche' le Curie non hanno un archivio del loro patrimonio artistico. Hanno iniziato a farlo da poco piu' di un anno su impulso proprio dei carabinieri. (31 luglio 2008)

 
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