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MARCIANISE (CASERTA) MINACCE A IMPRENDITORE CONCORRENTE, ARRESTATO BELFORTE


Il pregiudicato Pasquale Belforte, esponente dell' omonimo clan camorristico del casertano è stato arrestato dai carabinieri a Marcianise. Belforte, che è fratello dei capiclan Domenico e Salvatore, attualmente detenuti, è stato bloccato dai militari del gruppo di Caserta nella sua abitazione in esecuzione di una provvedimento della Dda. Pasquale Belforte deve rispondere di tentativo di estorsione aggravata nei confronti di un imprenditore edile di Marcianise che tra il 2005 ed il 2006 era stato costretto dal clan a lasciare la zona per fare spazio ad un' impresa edile dei Belforte. Il clan Belforte è attivo a Marcianise, Caserta, Recale ed alcuni centri limitrofi del casertano. Pasquale Belforte, svolge l' attività di imprenditore edile a Marcianise ed è fratello di Salvatore e Domenico, ritenuti i capi del clan, che è noto anche come clan " Mazzacane". L' organizzazione dei Belforte è egemone - dopo avere annientato il clan rivale dei cugini Piccolo - in un vasto territorio, compresa Caserta, nelle estorsioni e nello spaccio di droga. Per Pasquale Belforte l'accusa è di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il pregiudicato è stato trasferito nel carcere di S. Maria capua Vetere. L' ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della DDA partenopea che ha coordinato le indagini dei Carabinieri di S. Maria Capua Vetere, diretti dal capitano Carmine Rosciano. Pasquale Belforte, che era sempre riuscito ad evitare il carcere, a differenza dei fratelli, da tempo sottoposti al regime del 41 bis, è accusato di avere intimato con violenza e minacce, in almeno due occasioni, nel 2002 e nel 2005, al titolare di un impresa edile di rinunciare a lavorare a Marcianise e Caserta, zone monopolizzate dalle imprese riconducibili all' organizzazione camorristica. I due episodi che hanno portato in carcere Belforte - sottolineano i carabinieri - non sono isolati, ma si inseriscono nel contesto delle attività del clan che - come è stato rivelato dai collaboratori di giustizia Michele Froncillo, Giacomo Nocera e Antonio Gerardi - controllava con imprese proprie, o comunque ad esso collegate i cantieri edili, estromettendo gli altri imprenditori. Per acquisire commesse importanti le altre imprese erano costrette ad avere rapporti con elementi del clan Belforte. In questo modo riuscivano a battere la concorrenza delle ditte non disposte a scendere a patti con la criminalità organizzata. Al clan sono stati assestati diversi colpi dalle Forze dell' Ordine. Capi e gregari sono in carcere da tempo, alcuni sono diventati collaboratori di giustizia e beni per milioni di euro sono stati sequestrati. (26 luglio 2008)

 
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