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CASSAZIONE INCHIESTA ECO 4: SINDACO CONTE SI COSTITUISCE IN CARCERE


L'ex sindaco di Mondragone (Caserta), Ugo Conte, è stato arrestato dalla guardia di finanza di Mondragone in esecuzione di una ordinanza emessa dal tribunale del riesame di Napoli. Conte è coinvolto nell'inchiesta sulle infiltrazioni camorristiche da parte dei clan dei casalesi e dei La Torre nella società Eco Quattro, affidataria del servizio di raccolta dei rifiuti urbani in 18 comuni del casertano. La custodia cautelare in carcere per Conte è stata disposta in parziale accoglimento dell'appello proposto dalla Dda di Napoli dopo che il gip, a fine ottobre scorso, aveva respinto una analoga richiesta "per carenza di indizi gravi di colpevolezza". Nei mesi successivi la difesa ha prodotto una serie di atti e la procura antimafia ha rinnovato la richiesta di applicazione della misura restrittiva della libertà personale; al termine di questo iter il tribunale si è pronunciato a favore della custodia cautelare in carcere, soprattutto - come si legge nel provvedimento - per la posizione apicale dell'indagato all'interno di una amministrazione che, per l'accusa, era asservita agli interessi del clan La Torre.

Nell'inchiesta della Dda di Napoli sulla gestione dei rifiuti del Consorzio Ce 4, che ha portato oggi all'arresto dell'ex sindaco di Mondragone, Ugo Conte, era coinvolto anche Michele Orsi, l'imprenditore ucciso dalla camorra il primo giugno scorso a Casal di Principe, freddato con numerosi colpi di pistola di grosso calibro, nel bar dove si era recato per acquistare bibite. Quest'ultimo, che con il fratello Sergio era ai vertici della società Eco 4, era accusato di avere attraverso fatture ed altre operazioni, favorito i clan dei "La Torre" e dei "Casalesi". All'organizzazione capeggiata da Augusto La Torre i fratelli Orsi avrebbero versato mensilmente e per quattro anni, 15 mila euro. Una tangente dello stesso importo sarebbe stata versata anche ai casalesi. Secondo una delle ipotesi investigative, Michele Orsi sarebbe stato ucciso, dal gruppo di fuoco della fazione dei clan dei casalesi capeggiata da Francesco Bidognetti, detto "Cicciotto e mezzanotte", condannato all'ergastolo nel processo "Spartacus", per avere cominciato ad indicare nomi di personaggi di spicco coinvolti nelle indagini e a rilevare gli intrecci tra l'organizzazione camorristica e la politica. (25 luglio 2008)

 
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