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SAN PRISCO: CARABINIERI ARRESTATO TRAFFICANTE DI ARMI DA GUERRA


CASERTA - Aveva chiamato sul cellulare di un pregiudicato per riferire di un affare riguardante la vendita di alcune armi da guerra, ma non sapeva che dall’altra parte c’era un maresciallo dei carabinieri che è stato al gioco. Qualche scambio di battute e poi l’appuntamento con il finto acquirente (il maresciallo) che è costato l’arresto a Michele Messina, 41 anni, pregiudicato di Marano di Napoli. L’uomo è stato arrestato dai Carabinieri di San Prisco, nel Casertano, per detenzione di armi da guerra: nel cofano della sua autovettura nascondeva tre mitra perfettamente funzionanti risalenti all'ultimo conflitto mondiale. Le indagini nei confronti di Messina sono scattate dopo l’arresto di tre pregiudicati finiti in manette mercolasi scorso per un «cavallo di ritorno» per la restituzione di un'autovettura rubata a San Prisco. Durante le fasi dell'arresto, sul cellulare di uno dei tre è arrivata una chiamata alla quale ha risposto un maresciallo che si è finto il possessore del telefono. Nel corso della conversazione tale «Michele di Marano», ha riferito che l'affare del «'Thompson e degli altri due» non era andato a buon fine. A quel punto il maresciallo, simulando di aver trovato un nuovo acquirente, ha fissato un incontro con l'interlocutore per le 23.30 di mercolesi scorso. Messina si è presentato all'incontro e, convinto di trovarsi di fronte agli acquirenti delle armi, ha tirato fuori dal bagagliaio della sua Lancia Y un mitra «Thompson»' mod. 1928 calibro 45 di fabbricazione americana con caricatore vuoto; un mitra «Mp» modello 40 cal. 9 parabellum di fabbricazione tedesca con caricatore vuoto e un mitra «Mab» mod. 38 cal. 9 parabellum di fabbricazione italiana con caricatore vuoto, tutti oleati e perfettamente funzionanti. I carabinieri hanno anche trovato nell'auto un proiettile calibro 9 parabellum. Le armi, il proiettile e l'autovettura sono state sottoposte a sequestro. Messina, dopo le formalità di rito, è stato tradotto nel carcere di Poggioreale. Intanto, i carabinieri della stazione di San Prisco – reparto dipendente dalla Comapagnia di Santa Maria Capua Vetere agli ordini del capitano Carmine Rosciano – proseguono le indagini che hanno portato all’arresto di tre autori di un cavallo di ritorno, dal quale è scaturito quello di Messina. I tre, lo scorso 26 aprile avevano rubato un'Audi A2 ad Aversa, nel Casertano, e poi avevano chiesto alla vittima del furto un compenso per restituirgliela. (26 giugno 2008)

 
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