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CASERTA, DISCARICHE: MARTEDI 24/6 SI PRESENTA DENUNCIA PENALE CAVA MASTROIANNI

Le presenze presso la Mastroianni del Comitato Cittadini Casertani continuano ma, tranne il pieno sostegno del sindaco e dell'amministrazione comunale di San Nicola e altri consiglieri comunali, non siamo riusciti a coinvolger gli altri sindaci. Non comprendiamo per quale motivo di fronte a un rischio cosi grave e a un danno altrettando grave che subiranno 200.000 cittadini, i nostri amministratori ancora più consapevoli della gente comune di quello che significherà una nuova discrica, si nascondono dietro un ruolo istituzionale esercitato tra l'altro in maniera flebile o non esercitato affatto. Il sindaco di Caserta preferisce non incontrarci e non partecipare alle manifestazioni, ci ha fatto sapere a mezzo stampa che gli si addice più partecipare ai tavoli di trattativa piuttosto che marciare verso le discariche. Avevamo chiesto una presa di responsabilità verso il popolo e un segnale forte e compatto di contrarietà alla scelta del governo. Questa inerzia ci porterà 90.000 mc di rifiuti pericolosi e saranno tutti responsabili del disastro... - Giovanna Maietta Comitato Cittadinicasertani-


CASERTA - (Comunicato Comitato Cittadini Casertani) - Martedi verrà inoltrata la denuncia alla procura della Repubblica di Napoli contro la discarica di lo Uttaro e l’utilizzo della cava Mastroianni. L’avvocato penalista Mario Mangazzo a nome del Comitato Cittadinicasertani dei comitati di Maddaloni e di altri cittadini di Caserta, San Nicola, San marco e Maddaloni illustra in un documento di 15 pagine i fatti che hanno riguardato lo Uttaro e gli impedimenti che assolutamente non consentono l’utilizzo della cava Mastroianni per lo sversamento di rifiuti. L’inquinamento della falda di importanza strategica, i fatti precedenti che hanno riguardato lo Uttaro i numerosi sversamenti abusivi, l’inidoneità del sito Mastroianni che per tipologia di materiale, (tufo poroso friabile e terreno morbido) vietano l’apertura di una nuova discarica lo sversamento 90.000 mc di rifiuti pericolosi senza andare a compromettere ulteriormente la salute dei cittadinie il territorio. La Falda già inquinata che abbiamo nell’area di Lo Uttaro serve per l’irrigazione dei campi e per l’acqua potabile, essa sfocia nel fiume. Nelle nostre acque di falda c’è il percolato ed altre sostanze pericolose, lo stesso che si può vedere affacciandosi nella discarica di lo Uttaro. Un lago di percolato in ebollizione per la presenza di metalli. E’ un qualcosa di indicibile trovarsi di fronte a un disastro che diventa sempre più maestoso e nel contempo alla superficialità con la quale si gestisce l’emergenza giustificata dalla tutela della salute pubblica che in realtà è danneggiata in maniera ancora più grave assieme al territorio. La discarica di Guido Bertolaso continua a trovare giustificazione nella buona fede di un modo di ragionare spicciolo, anche se contrariamente a questo, i fatti e le inchieste delle procure hanno dimostrato che la gestione di lo Uttaro rientrava in un disegno finalizzato più alle gratificazioni di carriera dell’uno o dell’altro dirigente che al rispetto della legge. Ma il dramma in tutto questo si profila col decreto rifiuti del neo governo che all’art.3 impone la convalida del sequestro di Lo Uttaro da parte dei magistrati della procura di Napoli entro il 23 di questo mese. Il collegio dei giudici napoletani dovrà ratificare il sequestro già eseguito dalla procura di Santa Maria Capua Vetere e se non lo farà entro il termine previsto di venti giorni dalla trasmissione degli atti, il sequestro decadrà. Se ciò dovesse verificarsi si avvererebbe il sogno di Guido Bertolaso di ritornare a sversare a Caserta per il completamento di lo Uttaro preludio della futura discarica Mastroianni. Intanto dopo sollecito al presidente De Franciscis l’incontro con il Comitato è fissato per mercoledi 25. Il presidente ha delegato a incontrare alcuni rappresentanti dei comitati il vicepresidente Mimmo Dell’Aquila e l’assessore all’ambiente Maria Carmela Caiola. De Franciscis nel corso dell’ultimo consiglio provinciale si è già espresso con una disamina generale sul decreto del 23 maggio, lamentando la mancata concertazione del governo con le istituzioni locali che stanno offrendo alternative ai siti scelti e inseriti nel decreto. Affermazioni che ci confortano ma alquanto vaghe, noi abbiamo bisogno di concretezza ma soprattutto di una affermazione forte di contrarietà alla discarica Mastroianni. Un segnale che dovrebbe dare anche l’amministrazione Petteruti.

 
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