Il Comitato emergenza Rifiuti (CASERTA e comuni limitrofi) ha organizzato una manifestazione di protesta (per oggi domenica 15 giugno, ore 10.00) all 'apertura di una altra discarica sul territorio casertano (Cava Mastrianni con decreto 23 maggio n. 90)... Le alternative ci sono ma nessuno vuole ascoltarci, siamo consapevoli che purtroppo la nostra provincia dovrà offrire un'altro sversatorio per i rifiuti ma vogliamo che si scelgano siti idonei e che contestualmente si avvii la raccolta differenziata e si mettano in funzioni impianti già esistenti e appositamente occultati...Vogliamo che si ponga fine alla gestione affaristica dei rifiuti e che ci sia una presa di responsabilità di tutti gli amministratori locali, il nostro è un territorio violato a danno della nostra salute..siamo stati penalizzati da una scellerata gestione e oggi che vorremmo persino collaborare come volontari per attivare la raccolta differenziata non ci forniscono gli strumenti per poterlo fare. Se siamo in emergenza per quale motivo le proposte, la disponibilità e la collaborazione dei comitati civici e delle associazioni viene respinta? CAVA MASTROIANNI località TORRIONE insiste su territorio casertano ma è al centro di una connurbazione di 200.000 abitanti ( comprende i comuni di Caserta, San Nicola La Strada, Maddaloni, San Marco Evangelista) e a circa 50 metri dalle prime abitazioni
Giovanna Maietta - Comitato Emergenza Rifiuti)
CASERTA (Volantino Comitato Cittadinicasertani) - Quella che vedete sul lato sinistro della foto è la discarica (con vasche di scarico del percolato,
argille in regola, etc.) da 400.000 mc (800.000 tonnellate) che l’Assessore Regionale
all’Ambiente Walter Ganapini ha scoperto presso il sito di trasferenza di Parco Saurino nel Comune
di Santa Maria la Fossa (CE). E’ stata realizzata nel 2003 e mai utilizzata. Da sola basterebbe
ad accogliere i rifiuti dell’intera Campania per almeno 5 mesi (senza differenziare alcunché),
e della sola provincia di Caserta per 2 anni.
Perché allora spendere altri milioni di Euro di soldi pubblici per un inutile allargamento del sito
di Ferrandelle o per la realizzazione della nuova discarica nella Cava Mastroianni a Lo Uttaro?
MA C’E’ DI PIU’. A conti fatti, tra discarica, impianti, macchinari e attrezzature esistenti ma
MAI UTLIZZATI (Ganapini dice “qualche giorno di manutenzione e funziona tutto”) e abbandonati
da almeno 4 anni la provincia di Caserta è dotata oltre il suo fabbisogno per gestire al
meglio il ciclo dei rifiuti. E tutti questi impianti sono costati milioni di euro pagati dai cittadini
attraverso la TARSU.
Se poi si realizza, finalmente, un sistema di raccolta differenziata vero (come i cittadini della
Campania stanno chiedendo da tempo e come già fanno oltre 200 comuni su 551 della Campania!)
allora il sistema avrebbe bisogno solamente di un gruppo di industriali veri che gestiscano
gli impianti, con guadagno di tutti: della salute pubblica, dell’ambiente, del territorio e di chi
gestisce.
L’emergenza rifiuti è un’invenzione per fare affari sulla pelle e la dignità dei campani.
SE BERTOLASO NON CREDE A GANAPINI ANDASSE LUI STESSO A FARE LE
VERIFICHE A CASERTA E NELLE ALTRE PROVINCE INSIEME A TECNICI NOMINATI
DALLE AMMINISTRAZIONI LOCALI E DALLA SOCIETA’ CIVILE.
UN’ALTRA DISCARICA A LO UTTARO, STAVOLTA NELLA CAVA MASTRIOIANNI, OLTRE AD
ESSERE ILLEGALE, INQUINATA (ED UN ACCERTATO DANNO PER LA SALUTE PUBBLICA COME
DA PRECEDENTI ANALISI EFFETTUATE DA ESPERTI PER CONTO DELLA MAGISTRATURA),
NON È’ QUINDI NEANCHE NECESSARIA.
VOGLIAMO ORA LA BONIFICA DEI SITI INQUINATI A INCOMINCIARE DA LO UTTARO,
IL FORO BOARIO DI MADDALONI, SANTA VENERANDA A MARCIANISE. (14 giugno 2008)
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